
A Volterra dal 16 aprile al 30 settembre in mostra una selezione di scatti del famoso fotografo commentati da personaggi illustri: Carlo Verdone, Marco Bellocchio, Renzo Piano, Roberto Cotroneo, Domenico De Masi, Mimmo Paladino, Mario Calabresi, Sebastião Salgado
Ottanta anni di storia racchiusi in 24 scatti. Al Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena di Volterra è arrivata dal 16 aprile la mostra “GIANNI BERENGO GARDIN. LE FOTO COMMENTATE”. Protagoniste assolute dell’esposizione, che resterà visibile fino al 30 settembre, una selezione di fotografie di Gianni Berengo Gardin. Attimi impressi su pellicola che hanno raccontato un’epoca, accompagnato e a volte costruito una visione.
Nella mostra, promossa da Anima di Volterra con la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e la Basilica Cattedrale di Volterra, e prodotta da Opera Laboratori in collaborazione con Contrasto, sarà possibile scoprire l’arte di uno tra i più grandi maestri della fotografia italiana in grado di riuscire sempre a sorprendere per la sua capacità di raccontare il nostro paese e il nostro tempo. Nessuno come lui è stato un vero interprete, un artigiano devoto, un compagno, un amante della fotografia intesa come documentazione attenta e mai banale della realtà.
La vita di Berengo Gardin è stata caratterizzata anche da molti incontri, che in un certo senso sono all’origine di questa mostra. Ciascuna delle foto esposte è infatti presentata da un protagonista dell’arte e della cultura, che ha commentato uno degli scatti scelti nell’immenso corpus fotografico di Berengo Gardin: amici, intellettuali, colleghi, artisti, giornalisti, registi, architetti. I loro testi, accostati a ciascuna delle 24 foto selezionate, permettono ancor di più di ragionare sul valore di testimonianza sociale ed estetica delle immagini.
I testi sono di registi come Marco Bellocchio, Alina Marazzi, Franco Maresco e Carlo Verdone, architetti come Stefano Boeri, RENZO PIANO e Vittorio Gregotti, artisti come Mimmo Paladino, Alfredo Pirri, Jannis Kounellis; e poi di Lea Vergine e di Goffredo Fofi, Giovanna Calvenzi, del sociologo Domenico De Masi, dei fotografi Ferdinando Scianna, Sebastião Salgado e Luca Nizzoli Toetti, di scrittori come Maurizio Maggiani e Roberto Cotroneo, di giornalisti come Mario Calabresi e Michele Smargiassi, di Peppe Dell’Acqua, psichiatra dell’equipe di Franco Basaglia, di Marco Magnifico, presidente del FAI e di una street artist come Alice Pasquini.
RENZO PIANO, e non è un dettaglio, architetto e amico di Gianni Berengo Gardin, ha scritto un commento per la mostra di Volterra su una fotografia che ritrae il cantiere dell’aeroporto di Osaka del 1993. Nel suo testo, Piano racconta un ricordo personale in cui Berengo Gardin rimase immobile per dieci minuti con il dito sul pulsante della Leica, come un cacciatore, prima di scattare la foto e dire semplicemente “fatto”. Piano definisce quell’istante uno dei più memorabili della sua vita di cantiere, sottolineando così la capacità del fotografo di cogliere momenti unici con pazienza e precisione.
La mostra fa parte del percorso espositivo ‘Anima di Volterra’. Un unico itinerario con audioguida gratuita per scoprire Piazza San Giovanni, il Duomo, il Battistero e l’Antico Ospedale-Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena.
FOTO: Piazza San Marco, Venezia 1960 -. Piazza San Marco, Venezia 1959
In testata: foto copyright LUCA NIZZOLI TOETTI
© Gianni Berengo Gardin/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Milano/ Contrasto Roma
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