Bill Viola è arrivato a Milano con una straordinaria mostra nella Cripta di San Sepolcro dal 17 Ottobre 2017 al 28 Gennaio 2018 in un immaginario dialogo con Caravaggio.
La mostra espone tre opere video che creano un dialogo tra un luogo di estrema spiritualità e storia come la Cripta, posta nell’antico cuore della città di Milano e i temi che Viola esplora nei suoi lavori come la nascita, la morte, la resurrezione e la coscienza umana.
Un percorso nella Cripta che attraverso le tre opere video portano lo spettatore più vicino alla comprensione del perimetro impercettibile tra la vita e la morte, che mostra le profonde emozioni delle persone e che ritrae la trasformazione al momento della morte.
Durante questo viaggio, lo spettatore si connette emotivamente con le opere di Bill Viola che agiscono come uno specchio, riflettendo le nostre emozioni amplificate dalla bella architettura e dalla storia antica della Cripta.
“Questa video – mostra certamente ci rappresenta tutta l’ampiezza e la profondità dell’ideologia di Bill Viola, la forza del suo sentire la fede, l’amore e la rinascita dell’essere. Ma rappresentano solo un magnifico assaggio della sua tematica molto complessa, come abbiamo potuto vedere, ad esempio, nell’ultima esposizione al Palazzo Strozzi di Firenze. Per chi conosce l’artista sa bene che a lui piace edificare dei monumenti immateriali (in grandi complessi video) che dialogano con la materialità di un’opera importante, creando delle correnti di equilibri con uno straordinario feeling tra antico e contemporaneo, attraverso il confronto diretto dei suoi lavori con i capolavori dei grandi maestri del passato, da sempre fonte di ispirazione per l’artista americano. Solo quale riferimento orientativo vorrei ricordare che Bill Viola ama molto Firenze, con cui ha un profondo legame. È proprio a Firenze che l’artista ha avviato la sua carriera nel campo della video-arte quando, tra il ’74 e il ’76, è stato direttore tecnico di Art/tapes/22, centro di produzione e documentazione del video-tape. Questo rapporto è stato ulteriormente esaltato in occasione della mostra, attraverso il coinvolgimento di istituzioni e musei della città tra passato e presente…” dice Margaret Bagliani grande frequentatrice di attività culturali e performances che ha visitato non solo la recente mostra di Firenze Electronic Renaissance a Palazzo Strozzi, ma ha visto Reflections a Villa di Panza, Varese (2012) e la personale Bill Viola al Grand Palais di Parigi (2014).
Margaret Bagliani aggiunge “Al Grand Palais la mostra, a cura di Jérôme Neutres, direttore del Grand Palais, e Kira Perov, direttore esecutivo dello studio di Bill Viola, presentava per la prima volta una parte significativa della sua produzione artistica del periodo che va dal 1975 ai giorni nostri, tra monumentali installazioni e quadri in movimento che esprimono i temi cari all’artista. Tra le opere esposte spiccavano: “Reflecting pool” (1977 -79), “The sleep of reason” (1988) e “Going forth by day” (2002).
LE TRE OPERE A MILANO
The Quintet of the Silent (2000). In un luogo che per secoli è stato spettatore delle emozioni di migliaia di persone che qui hanno pianto, pregato, gioito, sperato, si sono sorprese e sono rimaste affascinate, un’opera che ci aiuta ad indagare le emozioni umane.L’estasi delle emozioni, investigata con meticolosa e profonda sensibilità in quest’opera, si declina sui corpi di un gruppo di persone in un crescendo di persone in un crescendo di emozioni contrastanti. In particolare su quest’opera il chiaro-scuro per creare emozione e amplificare le espressioni dei volti nella loro profonda e non condizionata (da nessun elemento di apparente ricerca estetica) umanità sono vicinissime alla sensibilità di Caravaggio con la cui poetica il progetto vuole dialogare. La drammaticità dei volti, l’uso del corpo e della dicotomia luce/buio, la teatralizzazione delle emozioni sono tecniche espressive che dal seicento riemergono nell’arte di Bill Viola.
Earth Martyr(2014). Nella chiesa ipogea che alla Passione e Resurrezione di Cristo è stata votata, un essere umano esce dal suo sepolcro di terra e ritorna alla vita superando il martirio vissuto e oltrepassando ancora una volta un confine sconfiggendo il tempo nella sua morte e resurrezione
The Return (2007) . In una Cripta che ha visto passare i secoli e la storia quest’opera offre una riflessione sul trascorrere del tempo. Bill Viola scrive riguardo a quest’opera: “Da uno spazio scuro e granuloso, una donna si avvicina lentamente a un limite invisibile. Il suo passaggio attraverso la soglia tra la vita e la morte è violenta e si muove con riluttanza alla luce mentre si trasforma in un essere vivente”
Chi è Bill Viola
Nato a New York nel 1951, Bill Viola è internazionalmente riconosciuto come uno dei più importanti artisti contemporanei, autore di videoinstallazioni, ambienti sonori e performance che propongono al pubblico straordinarie esperienze di immersione tra spazio, immagine e suono. Esplorando spiritualità, esperienza e percezione Viola indaga l’umanità: persone, corpi, volti sono i protagonisti delle sue opere, caratterizzate da uno stile poetico e fortemente simbolico in cui l’uomo è chiamato a interagire con forze ed energie della natura come l’acqua e il fuoco, la luce e il buio, il ciclo della vita e quello della rinascita.
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