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COME IN UNO SPECCHIO, AUGURI GIANNI

27 Febbraio 2020 - Arte e cultura
COME IN UNO SPECCHIO, AUGURI GIANNI

GIANNI BERENGO GARDIN alla galleria FORMA  di Milano festeggia (con anticipo) i 90 anni con una ricca selezione delle sue immagini più iconiche commentate da quegli amici grandi maestri dall’architettura al cinema, dalla letteratura alla fotografia.

di Oreste Griotti

Quando si incontra Gianni all’inaugurazione delle sue mostre, nel momento in cui il presentatore dopo due convenevoli lo invita a parlare, la prima cosa che Gianni dice è “ eccomi, ma non posso dire quasi nulla, perché ciò che volevo dire l’ho già detto nelle foto che ci circondano”.
Di solito scatta subito un applauso.
Poi interviene sempre un personaggio invitato che parla dei soggetti delle foto di Gianni.

E così nella sceneggiatura della mostra COME IN UNO SPECCHIO, che è stata inaugurata l’11 febbraio nella galleria FORMA MERAVIGLI, alle due parole di Gianni è seguito l’intervento di un altro grande nome della fotografia, FERDINANDO SCIANNA che ha commentato ed esplorato i soggetti delle foto e le loro atmosfere che si definiscono attraverso interpretazioni soggettive e ci riportano a tutte le possibili allusioni.

Gianni Berengo Gardin, in questa mostra da anniversario storico, si presenta in una summa che comprende immagini “ vecchie “ e “ nuove “ sempre con lo stesso linguaggio universalmente riconoscibile del BIANCO E NERO.

Tutte le foto di Gianni esplorano l’utopia immaginaria del mondo con tutti i possibili scambi e interconnessioni tra lavoro, industria, folklore, natura, domesticità che segretamente si muovono in questa società e che implacabilmente vengono messi a nudo nel teatro del mondo.

Queste immagini non sono FOTOGRAFIE sono RIVELAZIONI sociali che creano, vogliono creare, relazioni, un dialogo virtuale tra il soggetto incorniciato e chi le guarda.

Gianni Berengo Gardin interpreta, attraverso i suoi obiettivi, casalinghe, contadini, zingari, piazza San Marco con un volo di piccioni, famiglie in posa, navi da crociera che attraversano Venezia, un tram con i ragazzini appesi sul retro e le immagini delle colline toscane, con le loro sinuose stradine con i cipressi, che fanno parte ormai dell’immaginario storico della Toscana.

In questa mostra, aperta fino al 5 aprile, Gianni Berengo Gardin, ancora una volta mette in luce la sua frammentaria e molteplice interpretazione della realtà, COME IN UNO SPECCHIO, che è appunto il titolo della mostra ricavato da una frase di Mimmo Paladino che così commentava la foto VAPORETTO del 1960.

I testi ispirati a commento delle foto esposte sono di registi come Marco BellocchioAlina MarazziFranco Maresco e Carlo Verdone, architetti come Stefano BoeriRenzo Piano e Vittorio Gregotti, artisti come  Mimmo PaladinoAlfredo PirriJannis Kounellis; e poi di Lea Vergine e di Goffredo Fofi, del sociologo Domenico De Masi, di un giovane fotografo come Luca Nizzoli Toetti o di grandi maestri come Ferdinando Scianna e Sebastião Salgado, di scrittori come Maurizio Maggiani e Roberto Cotroneo, di giornalisti come Mario CalabresiMichele Smargiassi Giovanna Calvenzi, di Peppe  Dell’Acqua, psichiatra dell’equipe di Franco Basaglia, di Marco Magnifico, vicepresidente del FAI e di una street artist come Alice Pasquini.

CHI È

Gianni Berengo Gardin è nato a Santa Margherita Ligure nel 1930. Dopo essersi trasferito a Milano si è dedicato principalmente alla fotografia di reportage, all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale. Nel 1979 ha iniziato la collaborazione con Renzo Piano, per il quale ha documentato le fasi di realizzazione dei progetti architettonici. Nel 1995 ha vinto il Leica Oskar Barnack Award. È molto impegnato nella pubblicazione di libri (oltre 250) e nel settore delle mostre (oltre 200 individuali). Contrasto ha pubblicato Il libro dei libri (2014) che raccoglie tutti i volumi realizzati dal maestro della fotografia, Manicomi (2015), Venezia e le grandi navi (2015), Vera fotografia (2016), La più gioconda veduta del mondo (2019).

FOTO: GIANNI BERENGO GARDIN/COURTESY FONDAZIONE FORMA

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