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Creatività, tecnologia e benessere: luci negli spazi di lavoro

18 Gennaio 2016 - Architettura

Quanto più, nelle economie avanzate, la natura del lavoro si evolve verso la collaborazione e l’interazione attraverso le tecnologie digitali, tanto più cambia il modo con cui le aziende concepiscono e progettano gli spazi di lavoro.

L’ufficio del futuro e quelli di aziende come Google, Facebook o Cisco esprimono già questo trend,  deve poter assecondare, favorire e stimolare questa evoluzione, con layout flessibili, tecnologie adeguate, ambienti diversificati. Il cambiamento è palpabile, sta già avvenendo.Picture 0

Ricoh, ad esempio,  l’azienda che produce stampanti per ufficio, ha condotto diverse ricerche per capire come cambierà il luogo fisico del lavoro. I dipendenti europei interpellati puntano sulle tecnologie, dicendosi per la maggior parte convinti che nel corso del prossimo decennio saranno comunemente disponibili negli uffici strumenti interattivi touch, sistemi di riconoscimento vocale per svolgere le proprie attività e occhiali per la realtà aumentata. Le ipotesi, certo non fantascientifiche, arrivano a prevedere riunioni cui non partecipano le persone ma i loro ologrammi, sedie “intelligenti” che forniscono informazioni relative alla postura, dispositivi indossabili che dialogano con computer e smartphone.

Picture-5-200x300Il tema centrale è ancora più vasto e riguarda il “disegno” complessivo dell’ufficio. Chi lavora, oggi ha bisogno di interagire con altre persone, dentro e fuori dall’azienda. I network fra professionisti generano “ecosistemi” che stimolano la creatività e la cultura del lavoro collaborativo, cui sono necessari spazi e tecnologie funzionali alle esigenze di flessibilità e condivisione. Nasce quindi un nuovo concetto di ufficio, quello dove si pone meno enfasi sulla classica scrivania personale e più attenzione agli spazi comuni dove si collabora, si scambiano idee, si svolgono attività “interaziendali” grazie alle tecnologie virtuali. L’idea è quella di un ufficio ibrido, con spazi per il lavoro individuale e aree aperte per il lavoro e le attività di team. La comunicazione virtuale e il lavoro da remoto non sostituiranno l’ufficio, che riunisce fisicamente le persone consentendo interazioni dirette, scambi di informazioni e processi decisionali più fluidi, ma l’ambiente di lavoro tradizionale è destinato a essere soppiantato da spazi che privilegiano le nuove esigenze e il benessere delle persone, con un impatto positivo sulla loro soddisfazione e di conseguenza sulla produttività dell’azienda.

SPAZI A MISURA DELL’UOMOPicture 3

Su questa premessa aperta a tutte le interpretazioni, per  raccontare quanto si fa in Italia e che rappresenta forse un modello di riferimento per   ideazione, con un’architettura che utilizza strumenti visivi per  raffigurare contenuti del lavoro e rispetto dell’ambiente,  abbiamo scelto un’azienda che si chiama TECHNOGYM. Se questa azienda  in circa trent’anni è arrivata dove oggi è arrivata, il merito è di un orientamento nuovo e lungimirante.
E’ noto che Technogym, nata sull’idea di Nerio Alessandri a Cesena, è stata la prima in Italia ad occuparsi di wellness in senso globale, quindi non semplicemente di apparecchi sportivi che l’hanno portata a coinvolgere 2.200 collaboratori, entrare in 50 mila palestre e in più di 30 milioni di abitazioni private in tutto il mondo. E’ dalla filosofia che gli apparecchi wellness non servono solo  a sviluppare i muscoli, quanto piuttPicture 7osto a sentirsi bene nella propria pelle, che in Technogym è nata l’esigenza di  realizzare il centro Wellness Center  quale punto di partenza in cui si ricerca, si produce, si dibatte e ..si suda.

LA LUCE E’ LO SPAZIO DELLA VITA
Per realizzare lo spazio architettonico anche come scenografia visiva simbiotica tra ideazione e realizzazione l’incarico è stato assegnato all’architetto milanese Antonio Citterio e alla sua collega di studio Patricia Viel.
Il brief più o meno  suonava così: tradurre il concetto di wellness in una costruzione che coniugasse un’edilizia sostenibile e rispettosa delle risorse con un’alta qualità della permanenza. Ora la realizzazione è completata e perfettamente funzionante. Senza scendere  nei numerosi e pregevoli dettagli architettonici, il nostro principale interesse e mettere in luce l’identità luminosa, appPicture 4unto, che esalta la diversità di questa struttura. Fin dall’arrivo è evidente che in questo luogo non ci si può attendere un tradizionale capannone di montaggio. L’edificio di 60.000 m2 si trova al centro di un paesaggio collinoso simile a un parco ed è coronato da un tetto in legno arcuato come un’onda. “L’architettura ha un ruolo determinante anche ai fini della progettazione dell’illuminazione”, sottolinea Roberto Laureti manager responsabile del controllo e della manutenzione degli immobili di Technogym. L’intero edificio è articolato in otto segmenti larghi 18 m ciascuno, che si estendono in lunghezze comprese tra 200 e 280 m. Sette segmenti formano insieme i 32.000 m2 del capannone adibito a produzione e magazzino, in cui avviene il montaggio degli apparecchi. Le linee luminose sospese al soffitto attraversano il locale per l’intera lunghezza e nella zona adibita ai montaggi assicurano una luminosità di 390 Lux. Nei magazzini, che si trovano prima e dopo la produzione, la luminosità si riduce a 150 Lux.

L’intensità dell’illuminazione viene adeguata in base alla luce naturale con l’ausilio di sensori. I lucernari, che seguono l’andamento ondulato del tetto, fanno sì che persino il centro del capannone sia investito dalla luce solare. Nelle ore pomeridiane e nelle giornate nuvolose, l’intensità dell’illuminazione artificiale viene adattata in considerazione della minore luce naturale disponibile: la perfetta interazione delle due fonti luminose, pertanto, garantisce costantemente un’illuminazione piacevole ed equilibrata nel capannone della produzione.
Una strada fiancheggiata da alberi su entrambi i lati separa la produzione dagli 11.000 m2 della zona amministrativa. Il tetto in legno che si incurva leggermente verso il lato sud dell’edificio di quattro piani ha l’effetto di un cenno di benvenuto per i visitatori in arrivo, ma non solo, serve anche a proteggere gli uffici, provvisti di vetrate su tutti i lati, dall’incidenza diretta dei raggi solari e da un eccessivo calore. Negli uffici, la parola d’ordine è “apertura”.
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Nelle sale riunioni, provviste di vetrate su tutti i lati, ospiti e collaboratori prendono posto su “pouf” rotondi, mentre le postazioni di lavoro sono configurate come “open space”. Le strette linee luminose accentuano lo spazio e, con una temperatura del colore di 2.700 K, creano un’atmosfera calda e gradevole. Il “Wellness Center” dalla forma ellittica, ospita le funzioni pubbliche del Campus su una superficie di 4.000 m2. Per accedervi, i visitatori devono prima salire una grande scala a chiocciola che si “avvita” intorno all’intero immobile. Se i gradini in legno suggeriscono un’immagine autoctona, l’impressione cambia sul lato inferiore della scala.

Insieme a Zumtobel, Antonio Citterio e Patricia Viel hanno sviluppato una soluzione di retroilluminazione a LED con cui è possibile creare diverse atmosfere di luce e colore. Nella zona sud dell’ellisse si trova il Fitness Center, che funge al contempo da showroom per i prodotti Technogym. Questo spazio, che si apre sul parco circostante con una facciata continua in vetro su due piani, è attraversato da tanta luce naturale.
Qui tutti i collaboratori possono allenarsi nei giorni infrasettimanali, mentre nei week-end anche le loro famiglie e i loro amici possono accedere gratuitamente. Un altro aspetto a cui viene attribuita grande importanza è l’alimentazione del personale. Nel Picture 8ristorante i cuochi utilizzano esclusivamente ingredienti regionali di stagione. Le tavolette di cioccolato sono bandite da tutti i distributori automatici: al loro posto si trovano ogni giorno insalate fresche, frutta e snack. La “chiave del Wellness System” garantisce che nessuno superi il limite. Su questa memoria dati, infatti, vengono registrati i risultati degli allenamenti e il consumo calorico della giornata. Il valore aumenta con ogni macedonia di frutta prelevata dalle macchinette, segnalando con discrezione che è opportuno fare un po’ di moto in più. A questo punto, se non prima, una cosa è ben chiara: a Cesena il wellness non è un esercizio per poche ore. È un’impostazione che si estende a tutta la vita.

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