Signify eliminerà gradualmente la plastica da tutti gli imballaggi dei prodotti di largo consumo. Gli imballaggi in plastica verranno sostituiti principalmente da materiali a base di carta riciclata. Il passaggio a imballaggi plastic-free eviterà l’utilizzo di 2.500 tonnellate di plastica all’anno.
Ogni anno, infatti, 8 milioni di tonnellate di plastica inquinano irreparabilmente gli oceani, uccidendo 1 milione di uccelli di mare e minacciando centinaia di specie marine. Per questo motivo l’inquinamento causato dalla plastica è oggi uno dei problemi ambientali più urgenti, tanto che i consumatori sono sempre più attenti e critici sul confezionamento dei prodotti che acquistano quotidianamente.
Signify dimostra il suo impegno per l’ambiente utilizzando carta riciclata già nell’80% degli imballaggi dei suoi prodotti Philips ma, a partire dal 2021, prevede di eliminare gradualmente tutte le materie plastiche dagli imballi dei prodotti di consumo.
Nel dettaglio, grazie all’eliminazione graduale della plastica utilizzata per l’imballaggio dei prodotti destinati ai consumatori, Signify eviterà l’utilizzo di oltre 2.500 tonnellate di plastica all’anno. Ciò equivale a 125 milioni di bottiglie in PET che, disposte in fila, si estenderebbero per oltre 8.000 chilometri – all’incirca 8 volte la distanza[ tra Milano e Catania. Inoltre, il nuovo tipo di imballaggio è meno ingombrante e più leggero, risparmiando così 6.000 tonnellate all’anno di emissioni di CO2 legate alla logistica e alla tipologia di imballo ed equivalenti al volume di CO2 che 270.000 alberi sarebbero in grado di assorbire nell’arco di un anno ( ciascun albero può infatti assorbire 22 chilogrammi di CO2 all’anno).
“Consapevoli dell’elevato impatto ambientale del PET e delle materie plastiche con una conseguente riduzione della biodiversità, abbiamo deciso di aderire a un utilizzo sempre più diffuso di materiali altenativi. Questa per noi è la cosa giusta da fare, oltre ad essere in linea con le crescenti aspettative dei nostri clienti”, ha affermato Eric Rondolat, CEO di Signify. “Guardiamo con grande entusiasmo al giorno in cui riusciremo finalmente ad annunciare di non utilizzare più alcuna plastica nei nostri imballaggi”.
Attualmente, la politica di packaging di Signify richiede che tutti gli imballaggi contengano più dell’80% di carta riciclata e che le materie prime provengano da fonti rinnovabili certificate. Nei casi in cui non sia possibile utilizzare materiali derivanti dalla carta, Signify valuta alternative non plastiche. Ne è un esempio la graduale eliminazione della plastica dalla confezione della nostra iconica lampadina Philips Hue. Inoltre, abbiamo utilizzato i fogli di schiuma di carta per imballare Hue Play HDMI Sync Box, l’ultima novità in ambito smart home per sincronizzare le luci intelligenti Philips Hue con la TV. Infine, verrà estesa la sostituzione delle confezioni in plastica con scatole di carta all’intero portfolio di prodotti in tutti i nostri mercati, partendo in Europa dalle lampadine LED nel corso del terzo trimestre del 2020 per poi giungere nel resto del mondo a partire dall’inizio del 2021.
Nella Regione del Pacifico, Signify ha già avviato la sostituzione degli imballi in plastica delle lampade LED con materiali a base di carta, dove la transizione è stata accolta con grande entusiasmo e ha anche portato a un aumento delle vendite.
“Quando abbiamo sostituito i nostri primi imballaggi nella regione del Pacifico, i clienti hanno apprezzato l’iniziativa affermando che non solo l’impatto visivo fosse più piacevole, ma anche più rispettoso nei confronti dell’ambiente”, ha aggiunto Rondolat. “Non mi stancherò mai di invitare le altre aziende ad unirsi a noi in questo percorso, con la più completa disponibilità a condividere quanto appreso finora per il bene comune”.
L’eliminazione della plastica è una delle tante iniziative che Signify sta implementando per promuovere la responsabilità aziendale, andando così ad arricchire il loro programma di sostenibilità Brighter Lives, Better World. Signify è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo “zero emissioni di CO2” a livello globale entro la fine del 2020.
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