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FILOSOFIA DELL’ABITARE

13 Maggio 2016 - Architettura
FILOSOFIA DELL’ABITARE

STANZE. ALTRE FILOSOFIE DELL’ABITARE, con 11 autori differenti per generazione, linguaggio e approccio progettuale, invitati ognuno a immaginare una “stanza” come spazio primario per l’abitare, di oggi e di domani, espongono una loro proposta in TRIENNALE  di Milano nell’ambito della XXI Triennale International Exhibition, Design After Design, che è possibile visitare fino al 12 settembre 2016.

L’architettura degli interni continua a essere il luogo privilegiato di indagine, studio e riflessione sugli aspetti più direttamente legati alla vita quotidiana delle persone e ha un compito realmente speciale: pensare e definire gli spazi e gli ambienti, con forme, colori e dettagli.

In un momento storico, come quello attuale, dove l’attenzione per le discipline della progettazione è aumentata, in un doppio binario di interesse tra l’architettura e il design, continua a mancare – non solo in Italia – un programmatico riconoscimento critico verso questa disciplina che rimane il primo territorio di pratica professionale nel quale ogni progettista trova il primo ascolto, le prime occasioni di lavoro. Così, mentre l’architettura degli interni continua a essere un motore importante che muove professionalità ed economie, poche o quasi inesistenti sono le occasioni critiche che pongono attenzione su queste, spesso raffinatissime e colte, opere di architettura d’interni.

Fabio Novembre: INTRO

Il Salone del Mobile di Milano, luogo di sperimentazione, business, innovazione e cultura, ha raccolto questa sfida portando sul palcoscenico della XXI Triennale una mostra di grande respiro dal titolo “Stanze. Altre filosofie dell’abitare”, a cura di Beppe Finessi, progetto di allestimento di Gianni Filindeu e progetto grafico di Leonardo Sonnoli.

Il Salone del Mobile di Milano è stato tra i primi aderenti alla XXI Triennale consolidando il ruolo di primo piano di Federlegno Arredo nel sistema casa italiano, e il suo essere soggetto propulsivo del Sistema Italia, al fianco del Ministero degli Affari Esteri, della Triennale di Milano e di Confindustria.

 

Duilio Forte: URSUS

Dopo una breve premessa storica,che ha lo scopo di introdurre l’argomento e di collocarlo storicamente attraverso il racconto delle opere dei grandi maestri di ieri che hanno praticato l’architettura degli interni,  ecco  le opere degli autori che in anni più recenti hanno mostrato il proprio talento e la propria visione del mondo attraverso l’architettura degli interni. Di ognuno di loro sono state  selezionate alcune delle opere più significative e mostrate in un primo grande ambiente, una “volta celeste” dove fotografie, modelli e disegni raccontano – in una sorta di grande enciclopedia tridimensionale – la storia dell’architettura degli interni italiana del Novecento.

Alessandro Mendini : LE MIE PRIGIONI

Si passa poi attraverso una sequenza di ambienti, ognuno progettato da un autore diverso : Andrea Anastasio, Manolo De Giorgi, Duilio Forte, Marta Laudani e Marco Romanelli, Lazzarini Pickering Architetti, Francesco Librizzi, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Carlo Ratti Associati, Umberto Riva, Elisabetta Terragni  che mettono in scena la propria “filosofia dell’abitare”.

Ogni autore esprime il proprio concetto di stanza e il filosofo Francesco M. Cataluccio individua per ogni progetto testi letterari o filosofici di riferimento.

 

 

 

(sotto) Lazzarini-Pickering:

LA VIE EN ROSE

( foto: fonti varie)

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