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IL LIGHTING DESIGNER, L’IMPIANTISTA E IL FALEGNAME

13 Ottobre 2016 - Arte e cultura

RISTORO PRIMAVERA, antico circolo di paese ora restaurato, è uno spazio che ri-trova nuova vitalità grazie ad un’idea di un lighting  designer che crea, a tempo di record, un baricentro di idee con un tema brillante RI-PENSA, RI-CICLA, RI-LIGHTING, un evento curato in ogni minimo dettaglio al servizio dei cittadini di Meina con un risvolto sociale, dei curiosi e di mille altri, sul Lago Maggiore.

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di Bianca Tresoldi, lighting designer, consigliera APIL

E’ noto il  potere che ha la luce,  la capacità  di trasformare lo spazio senza cambiarlo fisicamente contribuendo al benessere psicofisico delle persone che fruiscono gli spazi. In realtà tutti “subiscono” la luce artificiale progettata o no nei luoghi in cui abitiamo; i più fortunati vivono sotto una “buona luce” e i meno sotto una sgradevole percezione dello spazio.

La valenza sociale della luce rimane dominio di pochi; i lighting designers lavorano per committenze agiate. Esistono realtà, nella complessa filiera della ristrutturazione ambientale, in cui la committenza non po’ pagare la parcella del lighting designer  anche se consapevoli del contributo che ha la luce pensata. Così APIL ha ideato di donare il progetto a Enti e o Associazioni no profit, che sul territorio Italiano hanno spazi e realtà emarginate, scopo dell’iniziativa è dare valore aggiunto allo spazio e alle persone che lo frequentano, la luce in questi ambienti deve diventare un segno forte contribuendo al far vivere e/o lavorare meglio, pensiamo ai ricoveri per anziani, alle comunità di accoglienza e recupero…. a tutti quei luoghi dimenticati dal nostro frenetico mondo lavorativo.

IMG_3890 (3)Compito di Apil è organizzare un workshop fatto da IMG_6342un capogruppo di progetto e da giovani lighting designers, che insieme al committente redigono il progetto luce dello spazio prescelto.

Compito di Apil è anche coinvolgere le aziende produttrici di apparecchi illuminanti a donare all’Ente o Associazione no profit per il  luogo prescelto, merce che giace abbandonata nei loro magazzini, tecnologie perfettamente funzionanti ed efficienti che il mercato non vuole più.

L’obiettivo dell’iniziativa è spiegare all’attuale mercato che le nuove tecnologie non sono sinonimo di buon progetto, un buon progetto può essere fatto anche con vecchi apparecchi; un buon progetto di luce nasce da una attenta analisi delle esigenze, delle architetture, degli spazi, nasce da uno studio, un’ idea, una sperimentazione, una metodologia e una ricerca dei valori culturali, fisiologici, psicologici, sociologici……e da molto altro ancora.

Questo è un progetto di riciclo, di qualità del vivere gli spazi, di far rivivere apparecchi illuminanti abbandonati, di formazione professionale in un’ottica perfetta di risparmio energetico.

UN LAVORO COLLABORATIVO
Il primo evento di Ri-pensa, Ri-cicla, Ri-lighting è stato realizzato a Meina (NO). Domenica 25 settembre, in piazza Martiri della Libertà, il taglio del nastro è stato fatto nel bar-ristorante Ristoro Primavera restaurato,  ex circolo del paese, sogno che diventa realtà e lavoro per 12 ragazzi con sindrome di Down, dell’Associazione genitori bambini Down di Arona AGBD.

Ristoro Primavera non è solo il nuovo posto di lavoro di Nicola, Amedeo, Silvia, Lorenzo, Andrea, Giulia, Adriano, Valentina, Manuela, Davide, Alberto e Marco è anche uno straordinario luogo di “ una società pronta ad accogliere la persona con una difficoltà in più, godere di una vera integrazione, trovare un lavoro, avere una casa come tutti, delle amicizie sincere, un amore” (tratto da AGBD).

Un anno fa ho contattato il presidente di AGBD, Tineke Everaarts donna sorprendente, racconto dell’iniziativa di Apil. Mi chiede subito di poter aderire alla proposta e con entusiasmo firma all’istante il mio incarico professionale come capogruppo del progetto, al costo di zero euro.

FullSizeRender-2In meno di una settimana il gruppo di lavoro è formato: Bianca Tresoldi, Marta Anelli, Susanna Antico, Silvia Perego, Romano Baratta, Simona Cosentino, Giulia Gobino, Else Caggiano.Grazie al prezioso e generoso contributo di Modular, Luce Plan, Arcluce, Soraa, Osram, Bticino che hanno donato il materiale ad AGBD, siamo riusciti a redigere e a realizzare il progetto in sei mesi.

“Professionalmente ho realizzato molti lavori, ognuno con una particolarità e complessità, ma questo progetto è stato speciale, ho lavorato con persone davvero singolari. L’impiantista, Sergio Fornara, che ha prestato la sua opera in forma gratuita, non l’ho mai visto cedere un attimo davanti alle nostre assurde richieste di progettisti, come il direttore dei lavori che alla richiesta di costruire degli enormi pannelli da fissare al soffitto fatto di cannette non si è spaventato anzi ha egregiamente risolto tutte le problematiche logistiche di cantiere. Un team eccezionale legato da un sottile ma forte senso di appartenenza a una società fatta non solo di profitto. Bravi tutti.”

 

 

 

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