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INGO MAURER HA SPENTO LA LUCE MA LE IDEE RESTANO

4 Novembre 2019 - Lighting Project
INGO MAURER HA SPENTO LA LUCE MA LE IDEE RESTANO

Il 21 ottobre 2019 il designer tedesco INGO MAURER  è morto all’età di 87 anni. Nato nel 1932, Ingo Maurer è noto per i suoi progetti di illuminazione che si trovano nelle collezioni dei musei più importanti del mondo, incluso il Museo di Arte Moderna di New York.

 

Tra i suoi progetti più famosi ci sono il suo primo lavoro ‘bulb’ (1966), il sistema alogeno a bassa tensione ‘YaYaHo’ (1984), la lampadina alata ‘lucellino’ (1992), la lampada a sospensione ‘zettel’  (1997),” uno dal cuore “(1989) e “porca miseria! ” (1994), “broken egg” ( 2008)

Riportiamo alcune delle sue creazioni realizzate anche a Milano.

Nel 1960, dopo aver completato un apprendistato come tipografo e aver studiato grafica commerciale in Germania, INGO MAURER si trasferisce negli Stati Uniti dove lavorò come artista grafico freelance fino al 1963.

Dopo un suo breve ritorno in Germania, viaggiò molto in Giappone e Brasile prima di trasferirsi ancora negli USA, a New York, dove ha vissuto per oltre 40 anni.

“La casa è un posto dove mi sento a mio agio e ispirato ” , ha detto una volta Maurer. ‘che può essere a New York, Parigi, Tokyo, San Paolo o Monaco. Sono a casa quando sono con buoni amici. Ho bisogno di provocazione. questo mi dà la forza di essere creativo “.

 Considerato pioniere nello sviluppo e nell’uso delle ultime innovazioni nel campo dell’illuminazione, Maurer ha definito la lampadina la “simbiosi ideale di poesia e tecnologia”.

Maurer  ha usato sistemi alogeni a bassa tensione negli anni ’80 e ha prodotto la prima lampada da scrivania a LED nel 2001. “In primo luogo, l’idea di un oggetto nasce nella mia testa – come un sogno”, ha detto, descrivendo il suo processo creativo. ‘solo nel passaggio successivo cerco insieme al mio team i modi per la realizzazione. A volte ci vogliono decenni prima che gli sviluppi tecnici rendano possibile la nostra immaginazione “.

 Addio, caro INGO MAURER, le tue provocazioni creative ci mancheranno.

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