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LÀ DOVE PENSANO I FILOSOFI

10 Dicembre 2018 - Arte e cultura
LÀ DOVE PENSANO I FILOSOFI

Alla Fondazione Prada di Venezia una originale mostra racconta i luoghi del pensiero: nel meraviglioso palazzo Ca’ Corner della Regina, i visitatori esplorano i “buenos retiros” di tre menti illustri del Novecento.

di Andrea Benedet

Machines à penser – questo il titolo della rassegna veneziana – è una mostra sull’esilio: il desiderio di fuggire dalla pressione quotidiana della vita in città; la condizione dell’esilio forzato; il sogno di un luogo lontano. A Ca’ Corner della Regina incontriamo infatti tre giganti della filosofia del Ventesimo secolo: Ludwig Wittgenstein (1889—1951), fuggito in Norvegia per costruirsi un eremo nel punto più remoto del Sognefjord; Martin Heidegger (1889—1976), ritiratosi nella baita che si era fatto erigere nella Foresta Nera, in Germania; Theodor Adorno (1903-1969), costretto all’esilio a Los Angeles dai tardi anni Trenta fino agli anni Quaranta.

Le “macchine per pensare” richiamate nel titolo sono le modeste abitazioni a cui i tre filosofi — e altri prima di loro – hanno finito per essere associati: un bungalow identico a mille altri, una baita di montagna, una casupola rurale. In questi luoghi i nostri protagonisti hanno elaborato alcune delle loro teorie più complesse. L’isolamento, scelto oppure subìto, sembra avere informato il loro pensiero in maniera profonda e decisiva, e nel corso degli anni i loro rifugi si sono dimostrati un’inesauribile fonte di ispirazione per generazioni di artisti, affascinati dal sogno del ritiro nella sua articolazione architettonica più elementare.

Il percorso espositivo di “Machines à penser” inizia al piano terreno di Ca’ Corner della Regina soffermandosi
sull’esilio americano di Adorno, durante il quale il filosofo si dedicò alla stesura di alcune opere, fra cui la raccolta di
aforismi intitolata Minima Moralia. Al primo piano nobile del palazzo sono allestite ricostruzioni emblematiche dei luoghi di ritiro in cui Wittgenstein e Heidegger scrissero testi fondamentali, destinati a segnare la filosofia contemporanea: Essere e tempo (1927) e Tractatus Logico-Phìlosophicus (1921).

Il progetto include infine una sezione storica più raccolta, nella quale si risale alle origini del fascino del ritiro attraverso la figura di San Girolamo (347-419 circa), la cui vita da anacoreta nel deserto siriz fu il preludio della sua fama come Dotto della Chiesa e autore della traduzione della Bibbia in latino.

“Machines à penser”, spiegano gli organizzatori, è un tentativo di fare luce sul rapporto fra “costruire, abitare e pensare”. Le vere rivoluzioni filosofiche nascono spesso dall’atto del ritirarsi in un silenzio e un isolamento che al giorno d’oggi paiono sempre più difficili da trovare. E quindi: costruiamoci un rifugio.


Machines à penser

Fino al 25 novembre 2018
Ca’ Corner della Regina
Calle de Ca’ Corner,
Santa Croce 2215
30135 Venezia
Fermate Vaporetto Linea 1: San Stae e Rialto Mercato

IMMAGINI FORNITE DA UFFICIO STAMPA PRADA

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