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LA LUCE VINCENTE

1 Ottobre 2020 - Lighting Project
LA LUCE VINCENTE

A Milano, l’illuminazione di un nuovo edificio in pieno centro, mostra il risultato di una ricerca condotta dallo studio  FERRARA PALLADINO  LIGHTSCAPE sull’uso della luce residenziale. Una lezione di autentica modernità che accende il dialogo con il carattere del progetto architettonico ARASSOCIATI di Brandolisio, da Pozzo, Scheurer.

 

di Oreste Griotti

Il sottile plurilinguismo architettonico di questo edificio residenziale in una zona di Milano molto trandy, rappresenta la risposta alla rumorosità urbana.

La facciata esterna dell’edificio si sposa perfettamente con le costruzioni preesistenti e funge da collegamento tra vecchio e nuovo.

Le facciate interne, nel loro dinamismo assonometrico, tra terrazzi lineari e balconi ingentiliti dal verde quasi come giardini pensili, acquistano e trasmettono leggerezza, generando una sequenza spaziale di fughe, nitida e geometrica: il tutto, insomma, si presenta come un poliedro irregolare che permette di configurare spazi dove non era altrimenti possibile.

Le facciate interne costituiscono una sorta di perimetro dell’area verde con vegetazione molto curata composta di prato e alberi.

IL PROGETTO SI ACCENDE
Il progetto architettonico trova attraverso l’illuminazione il suo punto espressivo più alto, raccordando superfici, materiali, colori, dando all’insieme una vera e propria funzione di promenade architecturale, un corridoio di luce.

Il progetto di illuminazione interessa gli spazi esterni ad uso pubblico che collegano Corso Garibaldi e via di Porta Tenaglia e che costituiscono gli accessi agli edifici del complesso immobiliare.

Il piano terra articolato in porticato di accesso, percorso di attraversamento della corte, porticato intermedio, percorso di collegamento e la corte a cielo aperto, vivono di una illuminazione che conferisce grande eleganza a tutto il cortile e si riflette sull’intero edificio, soprattutto per garantire al passante una maggiore discrezione e un certo qual rispetto di queste aree su cui si affacciano le residenze private.

L’illuminazione progettata dallo studio FERRARA PALLADINO LIGHTSCAPE di Milano, traccia una nuova declinazione sull’utilizzo dei valori di illuminamento tra aree coperte e quelle scoperte, tutto ciò anche per accentuare la lettura e l’utilizzo degli spazi chiusi e quelli aperti: tutta l’installazione rafforza l’identità di quest’angolo di Milano ad alta concentrazione di aree di rappresentanza, della moda e del design.

L’illuminazione enfatizza le finestre, le ampie vetrate, le terrazze, senza interferire con l’intimità e la riservatezza degli spazi abitativi a vario utilizzo. Le proprietà della luce utilizzata creano un dialogo tra spazio verde, ambienti e materiali al tempo stesso coniugando funzione e creatività.

DALL’IDEA ALLA REALIZZAZIONE
Nella realizzazione del progetto sono state adottate soluzioni che non hanno richiesto l’uso di apparecchi di illuminazione su palo, optando piuttosto per elementi di dimensioni contenute e bassi, la cui presenza risultasse discreta sia di giorno che di sera. L’unica eccezione riguarda alcuni proiettori, installati a livello di cornicione, che contribuiscono ad illuminare il suolo della corte dell’area ex-cinema. In ogni caso, in tutto il progetto, si è preferito ricercare soluzioni che lasciassero libero e più arioso il volume d’aria fra i corpi di fabbrica, anche in considerazione delle altezze degli edifici che circondano le aree aperte e nel rispetto del rapporto vuoti-pieni dell’intero complesso.

La luce invade lo spazio in modo diffuso e mai ripetitivo grazie ad un discreto numero di punti luce sparsi lungo l’area ad illuminare in modo diretto o indiretto superfici verticali e orizzontali.

Nel progetto d’illuminazione si è tenuto conto dell’obiettivo di mantenere anche di sera la diversità percettiva degli spazi, senza che questa penalizzi le esigenze e i livelli minimi di illuminamento nei diversi tratti di attraversamento dell’area. In alcuni casi sono stati utilizzati sensori di presenza non solo ai fini energetici, ma anche per ridurre il contributo di luce nelle corti su cui si affacciano le residenze.

Al fine di offrire un maggiore livello di comfort agli utenti e ridurre i costi energetici ci si è indirizzati all’utilizzo di apparecchi DALI. L’illuminazione generale di queste aree è quindi regolabile in modo da poter modificare i livelli di illuminamento nelle diverse aree, non solo in base alle stagioni, ma anche in base alle necessità. Inoltre l’impianto dispone di sensori di presenza collocati in più di un’area, al fine di meglio gestire i flussi luminosi emessi durante le ore notturne.

Gli apparecchi di illuminazione previsti sono tutti a tecnologia led, di modesta potenza, mentre la temperatura correlata di colore è ovunque di 3.000K.

I livelli di illuminamento medio (tutto acceso, 100% flusso), calcolato a quota 0.00 sono dell’ordine di 30 lux per le aree a cielo aperto e 70 lux per gli spazi chiusi e coperti.

Lo studio FERRARA PALLADINO LIGHTSCAPE ancora una volta ha dimostrato la propria grande professionalità nel realizzare un’illuminazione con un approccio concettuale, reinterpretare il valore della luce in uno spazio pur limitato ma che è diventato uno stimolo nella ricerca di nuove soluzioni in grado di rispondere a questioni funzionali e spaziali, senza rinunciare ad una precisa poetica, capace di valorizzare l’architettura dando sempre la possibilità di identificarla con empatia.

 

IMMAGINI DI MAX PINTUS – NEL SOTTOTITOLO DI VITTORIO DOZIO

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