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L’EROTISMO FREDDO DI HELMUT NEWTON

3 Giugno 2023 - Arte e cultura
L’EROTISMO FREDDO DI HELMUT NEWTON

Nelle sale di Palazzo Reale a Milano è aperta al pubblico l’ampia retrospettiva HELMUT NEWTON. LEGACY, ideata in occasione del centesimo anniversario della nascita del fotografo (Berlino, 1920 – Los Angeles, 2004) e posticipata a causa della pandemia. La mostra, visitabile fino al 25 giugno 2023, mira a dare uno sguardo nuovo all’unicità, allo stile e al lato provocatorio del lavoro dell’artista.

La mostra è curata da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation, e da Denis Curti, direttore artistico de Le Stanze della Fotografia a Venezia, e ripercorre attraverso 250 fotografie, riviste, documenti e video l’intera carriera di uno dei fotografi più amati e discussi. Accanto alle immagini iconiche, un corpus di scatti inediti, presentati per la prima volta in Italia, svela aspetti meno noti dell’opera di Newton, con un focus specifico sui servizi di moda più anticonvenzionali. Polaroid e contact sheet permettono di comprendere il processo creativo che si cela dietro alcuni dei motivi più significativi del lavoro di Newton, mentre pubblicazioni speciali, materiali d’archivio e dichiarazioni del fotografo consentono di ricostruire il contesto nel quale è nata l’ispirazione di questo straordinario artista.

Lungo un percorso articolato in capitoli cronologici, i visitatori possono attraversare tutte le fasi ed evoluzioni della vita e della carriera di Newton, dagli esordi fino agli ultimi anni di produzione.

Helmut Neustädter nasce a Berlino nel 1920 da una ricca famiglia di origine ebrea ed esprime presto il suo interesse per la fotografia. Inizia la propria formazione all’età di 16 anni affiancando la famosa fotografa di moda Yva, ma presto lascia la città per sfuggire alla persecuzione degli ebrei. Nel 1956, operando sotto il nome anglicizzato di Helmut Newton, inizia a collaborare con Vogue Australia, Vogue Inghilterra e con Henry Talbot, nel loro studio comune a Melbourne. Il fotografo raggiunge il suo stile inimitabile a Parigi negli anni sessanta: la sua visione dinamica si manifesta, ad esempio, in una serie di fotografie delle produzioni dello stilista André Courrèges che Newton scatta per la rivista britannica Queen nel 1964, o nei suoi lavori per Vogue Francia ed Elle Francia.

In questo periodo, Newton sviluppa intense collaborazioni con Yves Saint Laurent e Karl Lagerfeld attraverso le quali cattura lo spirito del tempo, segnato dalla rivoluzione sessuale di fine decennio, senza limitarsi alla rappresentazione dell’abbigliamento come accessorio, con una fotografia dal taglio metafisico.

A metà degli anni sessanta acquista una casa vicino a Saint-Tropez in Costa Azzurra, luogo che diventerà sfondo per innumerevoli scatti. Le diverse commissioni da parte di riviste internazionali lo spingono a viaggiare a Venezia, Londra, Milano, Roma, Montréal e Tunisi.

“ I temi e gli approcci con cui Newton sa ancora sorprendere nei suoi ultimi lavori, come la serie Zipper, possono anche alimentare alcuni miopi preconcetti sul suo lavoro. Nel campo di tensione tra libertà espressiva e lavoro commerciale, a Newton è sempre piaciuto usare la seduzione e la provocazione. Quindi, com’era forse prevedibile, già negli anni settanta il suo lavoro fu oggetto di critiche, a volte aspre, soprattutto da parte del movimento femminista; Newton vi reagì dichiarandosi a sua volta femminista. Alcune voci critiche condannavano ciò che per loro era sfruttamento e persino manipolazione delle modelle; ma molte delle contemporanee di Newton espressero ammirazione per il suo lavoro, facendo notare che le donne, soprattutto donne forti, erano una forza trainante nella sua opera fotografica. Lo scopo di Newton era scuotere il sistema e spingere il pubblico a ripensare ruoli, rapporti e dinamiche di potere che venivano dati per scontati” ha scritto Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation.

Negli anni settanta, uscendo dai canoni della fotografia di moda classica, realizza immagini sempre più provocatorie, stravolgendo set e impiegando modelli e stylist in modo non convenzionale. Newton allarga ulteriormente le possibilità creative dei suoi servizi fotografici: in elicottero, su una spiaggia alle Hawaii, in hotel parigini. Con la sua opera, testa i limiti sociali e morali, arrivando a ridefinirli. Le sue modelle appaiono eleganti ed erotiche, anarchiche e giocose. Queste immagini catturano e ingannano l’occhio, solo ad un esame più attento si distingue ciò che è reale da ciò che è una ricostruzione o rievocazione delle sue idee e osservazioni.

Nel 1981 pubblica l’innovativa serie “Naked and Dressed”, che appare nelle edizioni italiana e francese di Vogue e successivamente nei suoi libri. Il nuovo concetto visivo dei dittici consiste nel far posare, gli uni accanto agli altri, i modelli nudi e vestiti, raccontando lo spirito culturale del tempo – come i cambiamenti del ruolo delle donne nella società occidentale.

Parallelamente a queste immagini produce i primi cosiddetti “Big Nudes”, sia per la carta stampata che come stampe a grandezza naturale. A partire dal 1987 Newton idea la propria rivista di grande formato, «Helmut Newton’s Illustrated», costituita da quattro numeri pubblicati a intervalli irregolari.

Negli anni novanta Newton usa un approccio ancora più innovativo e all’avanguardia, lavorando sia per editoriali di moda che per grandi commissioni e campagne pubblicitarie di stilisti quali Chanel, Thierry Mugler, YSL, Wolford, e clienti come Swarovski e Lavazza. In questo periodo le immagini di moda iniziano ad affermarsi nel mercato dell’arte con quotazioni “stellari” alla luce della crescente consapevolezza del significato culturale del genere.

L’ultima selezione di scatti vede intrecciarsi ancora una volta, nel modo unico di Newton, i principali temi approfonditi nel corso della sua carriera: la moda, il nudo e il ritratto. Si tratta di un’ultima potente testimonianza del carattere unico e della  straordinaria visione del fotografo.

Fino alla fine della sua vita Helmut Newton ha continuato a incantare e provocare con la sua singolare interpretazione della femminilità. Il suo lavoro per oltre sei decenni ha sfidato ogni tentativo di categorizzazione. Nessun altro fotografo è mai stato pubblicato quanto Helmut Newton e alcune delle sue immagini più iconiche sono diventate parte della nostra memoria visiva collettiva.

La rassegna è promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Marsilio Arte, in collaborazione con la Helmut Newton Foundation di Berlino, in occasione di Milano Art Week.

Grazie agli accordi tra Marsilio Arte e la Helmut Newton Foundation, la retrospettiva, per la quale è previsto un tour in importanti musei europei e internazionali, è in esclusiva in Italia a partire da marzo 2023 fino all’estate 2024, e dopo Palazzo Reale sarà esposta anche a Roma, al Museo dell’Ara Pacis nell’autunno 2023, e a Venezia, all’interno del nuovo centro di fotografia “Le Stanze della Fotografia” sull’Isola di San Giorgio Maggiore, nella primavera 2024.

 

IMMAGINI: DI ALLESTIMENTO, LUCA ZANON_NINETIES – ALTRE, LIGHT SIGN MAGAZINE. cop.HELMUT NEWTON FOUNDATION

 

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