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MILANO SI RIACCENDE: RIVOLUZIONE A LED AL CASTELLO SFORZESCO

16 Settembre 2016 - Lighting Project
MILANO SI RIACCENDE: RIVOLUZIONE A LED AL CASTELLO SFORZESCO

Il Castello Sforzesco di Milano rientra in scena. Si sostituiscono tutte le lampade che lo rendevano, a detta dei pur illustri vicini di casa, tra cui il grande Umberto Eco, come un luna park. Oggi è  in atto il restyling sostituendo le lampade a incandescenza con impianti a LED che creano un impatto visivo equilibrato e una lettura dell’insieme quasi fosse illuminato dalla luce solare.

In queste settimane, senza mai interrompere l’illuminazione, la società A2A sta sostituendo una ad una tutte le lampade a incandescenza del Castello Sforzesco con quelle a led che illuminano il lato sud, ossia la cortina lato città, con la torre del Filarete, che affaccia sulla piazza Cairoli. L’obiettivo è un risparmio nella bolletta dal 50 al 60 per cento.

«I punti luce posizionati nel 2000 per evidenziare il volume e gli elementi architettonici come le caditoie, le merlate e le torri, non verranno modificati. Rimarranno così come furono inaugurati dal presidente Ciampi che schiacciò il pulsante d’accensione», spiega Giovanna Mori, conservatore responsabile del Castello. «Cambierà invece la temperatura della luce, che avrà una colorazione non troppo fredda né calda, adeguata all’effetto tonale dei muri in mattone, messa a punto da A2A con la supervisione degli organi di tutela del patrimonio artistico».

I lavori termineranno enro fine settembre e sono fra gli ultimi programmati all’interno del progetto di efficientamento energetico studiato nel 2013 e approvato dalla giunta milanese nel 2014.

Il piano di efficientamento prevede anche il telecontrollo di tutti i punti luce direttamente dalla centrale di A2A così che se una lampadina si dovesse bruciare, sarà possibile intervenire velocemente. Tempi più lunghi, invece, per il termine dei lavori che interessano la torre del Carmine. Nonostante la procedura d’urgenza richiesta per ottenere tutti i permessi e il montaggio delle impalcature, il rifacimento del tetto richiederà ancora tre mesi, fino alla fine di novembre. Ma c’è da giurare che subito dopo cominceranno nuovi lavori perché il Castello è una cittadella sempre bisognosa di manutenzione. Il prossimo grande cantiere da aprire è già in calendario e sarà il rifacimento del museo egizio.

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