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NEI CENTRI URBANI SCINTILLE DI DESIGN

2 Gennaio 2022 - Architettura
NEI CENTRI URBANI SCINTILLE DI DESIGN

La Commissione europea insieme a Triennale Milano ha organizzato martedì 14 dicembre 2021 un incontro per presentare i progetti italiani vincitori dei premi del “nuovo Bauhaus europeo” e delle “stelle emergenti del nuovo Bauhaus europeo” (giovani talenti di meno di 30 anni) e per dare degli aggiornamenti sul progetto New European Bauhaus e sui suoi prossimi sviluppi.

Triennale Milano è stata la prima istituzione italiana a essere riconosciuta dalla Commissione europea tra i partner del progetto per l’attenzione ai temi del design, dell’architettura, della sostenibilità ambientale, dell’urbanistica che da sempre caratterizza la sua attività culturale.

Il 16 settembre 2021, la Commissione ha annunciato i vincitori dei premi del “nuovo Bauhaus europeo” e delle “stelle emergenti del nuovo Bauhaus europeo”. I premi rappresentano un riconoscimento per le buone pratiche, gli esempi e i concetti che illustrano i valori di sostenibilità, estetica e inclusione del nuovo Bauhaus europeo.

Cinque i progetti italiani premiati: uno tra i dieci premiati della sezione del “nuovo Bauhaus europeo” – a cui è stato assegnato un contributo di 30.000 euro ciascuno – e quattro tra i dieci premiati della sezione “stelle emergenti del nuovo Bauhaus europeo”, che hanno ricevuto premi del valore di 15.000 euro ciascuno.

Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, dichiara: “In questa occasione siamo lieti di presentare, insieme a Triennale Milano, i progetti italiani vincitori del Premio che vuole enfatizzare gli obiettivi europei di creatività, sostenibilità e inclusività del nuovo Bauhaus Europeo. Sostenibilità, cultura e tecnologia sono al centro dell’iniziativa con cui la Commissione von der Leyen valorizza gli sforzi di architetti, artisti, ricercatori e cittadini, che contribuiscono in varie forme al Green Deal Europeo e al piano straordinario di ripresa Next Generation EU.”

Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, afferma: “Da subito abbiamo aderito con entusiasmo all’idea del nuovo Bauhaus europeo promossa dalla Commissione europea. La missione di Triennale è strettamente legata a queste tematiche e crediamo fortemente nella necessità di promuovere un rapporto virtuoso tra le persone, l’ambiente e gli spazi costruiti. I progetti vincitori che abbiamo presentato oggi sono la dimostrazione di come questo cambiamento sia già in corso e di come i giovani in particolare lo stiano portando avanti con impegno, per un futuro più sostenibile, inclusivo e accessibile.”

CONTESTO
Il nuovo Bauhaus europeo, annunciato dalla Presidente von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2020, esprime l’ambizione dell’UE di creare luoghi, prodotti e modi di vivere belli, sostenibili e inclusivi. Promuove un nuovo stile di vita in cui la sostenibilità procede di pari passo con lo stile, accelerando così la transizione verde in vari settori della nostra economia, quali l’edilizia, il mobilio, la moda e nelle nostre società, nonché in altri settori della nostra vita quotidiana. Sia i cittadini dell’UE che quelli di paesi terzi hanno potuto candidarsi ai premi del nuovo Bauhaus europeo fino al 31 maggio 2021, a condizione che il loro concetto, le loro idee e i loro progetti fossero effettivamente sviluppati e/o fisicamente ubicati nell’UE. Era possibile presentare domanda congiunta/in partenariato o come consorzio. I giovani che alla data del 31 maggio 2021 non avevano ancora compiuto 30 anni potevano candidarsi per la sezione “stelle emergenti del nuovo Bauhaus europeo”. Dal 23 aprile al 1º giugno 2021 sono pervenute oltre 2.000 domande da tutti gli Stati membri dell’UE. Le candidature che soddisfacevano i criteri di ammissibilità sono state pubblicate online per la votazione pubblica a cui potevano partecipare gli iscritti alla newsletter del nuovo Bauhaus europeo. I partner dell’iniziativa del nuovo Bauhaus europeo hanno valutato i tre progetti più votati per categoria in ciascuna sezione e un comitato di valutazione, composto da rappresentanti dei servizi della Commissione europea, ha supervisionato l’intero processo al fine di garantire il rispetto delle regole.

Progetto italiano vincitore nella sezione “nuovo Bauhaus europeo”: Esseri urbani.
The other side of the art (Puglia) Categoria “Mobilitazione della cultura, delle arti e delle comunità” Usando l’arte contemporanea come strumento per stimolare la rigenerazione urbana e sociale, Esseri Urbani propone al pubblico il lavoro di artisti emergenti nel corso di mostre gratuite all’aperto. Queste includono contenuti multimediali aggiuntivi a cui si può accedere utilizzando i codici QR. Il primo festival di Esseri Urbani, “Zootopia”, si è svolto nel 2019 per le strade di Locorotondo (Bari), mentre l’edizione 2021 “Eterotopia” avrà luogo a Noci (Bari). Ciascun evento è calibrato sulle specificità locali e intende sviluppare l’accesso alla cultura, il turismo sostenibile e l’occupazione.

Gli attori sociali ed economici sono coinvolti nella pianificazione e una speciale cura è dedicata a coinvolgere i residenti e i visitatori, in particolare bambini, adolescenti e disabili. Il progetto è un’occasione per creare una connessione tra comunità, paesaggi e architettura locale tramite l’espressione artistica contemporanea. Apre inoltre nuove possibilità per la creazione e la curatela: esporre l’arte in spazi pubblici produce nuove prospettive, sia per le opere sia per i luoghi.

I quattro progetti italiani premiati nella sezione “stelle emergenti del nuovo Bauhaus europeo”:
Eco-quartiere Porto di Mare (Milano) Categoria “Spazi urbani e rurali risanati” L’eco-quartiere di Porto di Mare è un progetto di riqualificazione dell’area metropolitana tra Milano e le campagne limitrofe, sulla base di strategie di pianificazione energetica a basse emissioni di carbonio. Oggi Porto di Mare è un quartiere inquinato e caratterizzato da un forte degrado, la cui popolazione multietnica vive in condizioni precarie.

L’area presenta le potenzialità per un approccio dal basso verso l’alto, che agisca sulle persone per trasformare gli utenti in agenti. Il masterplan dell’eco-quartiere è stato elaborato ricorrendo ad algoritmi e a un approccio di modellizzazione a più livelli per integrarvi i requisiti ambientali, economici, sociali e culturali. Diventerà un quartiere autosufficiente e i suoi abitanti avranno facile accesso a tutto, dai generi alimentari alle scuole, dagli impianti sportivi a una stazione della metropolitana che li collegherà direttamente al centro della città. Una caratteristica importante sarà costituita da un polo per la ristorazione e i trasporti, in un’area di interfaccia dove le persone provenienti dall’interno e dall’esterno del quartiere potranno incontrarsi e interagire. L’approccio dovrebbe, a termine, essere replicabile in contesti urbano-rurali simili.

Retrofitting del sito Unesco di Ivrea Categoria “Conservazione e trasformazione del patrimonio culturale” Gli edifici esistenti nell’UE sono responsabili del 40% del consumo energetico complessivo e di circa il 36% delle emissioni di CO2. Questo progetto mira a sviluppare una strategia di ammodernamento che tenga conto della sostenibilità sia ambientale che culturale. Migliorerà le prestazioni termiche preservando il valore, il carattere e l’estetica dell’architettura moderna.

Questa metodologia sarà testata su tre edifici emblematici del sito patrimonio dell’UNESCO di Ivrea: la fabbrica Mattoni Rossi, il complesso delle Officine I.C.O. e il palazzo degli uffici Triennale Milano 2/2 Olivetti. Il processo, che prevede la partecipazione dei cittadini ed è destinato a dare nuova vita a quei vecchi edifici industriali, si svolgerà in cinque fasi: indagine architettonica per immaginare soluzioni progettuali coerenti; analisi tecnologica; diagnosi termica; proposte e confronto delle matrici. Il confronto tra le varianti porterà alla soluzione più adatta. L’obiettivo finale di questa ricerca pilota è fornire uno strumento pratico che possa essere adattato per la futura ristrutturazione di altri siti industriali, in contesti geografici o culturali eterogenei.

Luoghi ripensati per incontrarsi e condividere. Ricostruzione sociale post-emergenza (Firenze). La ricostruzione sociale post-emergenza è un progetto di ricerca che ruota intorno al ruolo dell’architettura nella vita delle persone dopo una catastrofe naturale e si basa sul case study di Accumoli, cittadina dell’Italia centrale distrutta dal terremoto del 2016. La sensazione di paura, incertezza, perdita di autonomia e di identità riferita dai sopravvissuti può portare la comunità a disgregarsi, invece le unità abitative temporanee potrebbero rappresentare un’opportunità per il recupero della socialità.

La chiave di volta è lo spazio aperto, che facilita la vita sociale e il coinvolgimento di tutti. Il progetto propone una serie di strumenti resilienti utili a progettare insediamenti post-emergenza incentrati sugli spazi aperti, e quindi in grado di garantire la sostenibilità sociale. Attraverso processi partecipativi, la revisione della letteratura e analisi in loco sono state raccolte informazioni qualitative sulla progettazione di spazi aperti per favorire la vitalità sociale. Lo sviluppo futuro sarà quello di tradurre tali strumenti in parametri spaziali da utilizzare nei diffusi software di progettazione BIM, con l’obiettivo di permettere a tutti gli utenti di progettare edifici – destinati a un contesto post-emergenza e non solo – che prevedano spazi pubblici aperti socialmente vitali.

Materieunite (Terni) Categoria Prodotti e stile di vita. Gli architetti, i progettisti e i programmatori di Materieunite creano installazioni permanenti e temporanee per eventi e negozi impiegando il cartone sostenibile come materia prima, accanto ad altri materiali riciclati oppure recuperati dagli scarti delle filiere di approvvigionamento. Il principio fondante è l’economia circolare: ridurre, riutilizzare e riciclare.

Materieunite ha sviluppato linguaggi di programmazione propri per produrre progetti su misura utilizzando la minor quantità di materiale possibile, in modo da minimizzare gli sprechi, i tempi di produzione e di conseguenza i costi. Ogni pezzo può essere smontato con la stessa facilità con cui è stato costruito, per facilitarne il completo riciclo al termine del suo ciclo di vita. I due obiettivi principali sono: rendere la progettazione sostenibile economicamente accessibile e aperta a tutti indipendentemente dalle dimensioni o dal giro d’affari dell’impresa, e ridurre in modo significativo le emissioni di CO2 legate ai trasporti. Il design finale, altamente standardizzato, può essere prodotto ovunque – idealmente vicino al luogo in cui sarà utilizzato – riducendo in tal modo le emissioni derivanti dal trasporto e dall’imballaggio.

TUTTE LE IMMAGINI E RENDERING: FORNITI DA UFFICIO STAMPA TRIENNALE MILANO

Per informazioni: prizes.new-european-bauhaus.eu

 

 

 

 

 

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