Dal 26 settembre fino al 31 dicembre Mantova apre due suoi gioielli alla luce attraverso la BIENNALE LIGHT ART, con l’ambizioso titolo “Elogio della luce tra destrutturazione e ricostruzione degli spazi”.
di Maria Teresa Ceola, architetto
Mantova, in questi utimi mesi dell’anno, si mette in mostra offrendo ai propri cittadini, agli appassianati d’arte, d’architettura e di cultura una interessante mostra che permette di esporre e quindi di confrontarsi ad un considerevole numero di artisti che nella luce trovano una modalità espressiva che è sempe nuova e innovativa alla luce della creatività e della tecnologia.
La mostra si compone di due sezioni: Light Art curata da Vittorio Erlindo e Black Light curata da Gisella Gellini e Gaetano Corica.
“Nella Biennale di Mantova, il nesso che unisce l’arte al progresso scientifico è evidente dal legame coi diversi materiali luminosi utilizzati dagli artisti che fanno affiorare un’intesa armonica capace di aprire a nuove prospettive non solo per l’arte ma anche per la scienza” dice il curatore Erlindo.
Gli spazi in cui gli artisti invitati si confrontano sono la casa di Andrea Mantegna ed il Tempio di San Sebastiano di Leon Battista Alberti, due preziosi edifici ubicati uno di fronte all’altro, nella zona sud della città in prossimità di Palazzo Te.
La casa del Mantegna è un edificio importante: palazzo di due piani, concepito su una pianta quadrata, nel cui centro si iscrive il cortile circolare.
Per Mantegna la casa è autoritratto dell’uomo e dell’artista, da lui stesso destinata ad entrare nel numero delle opere che contribuiscono a tramandarne lo straordinario magistero.
Gli ambienti sono misurati e pensati in proporzione aurea da Andrea Mantegna per la sua famiglia e per il proprio laboratorio artistico.
Le luci di wood e le luci delle stesse opere sostituiranno interamente la luce naturale e artificiale della Casa ricostruendo una nuova spazialità.
Il Tempio di San Sebastiano di Leon Battista Alberti, è un edificio austero e solenne anch’esso a pianta centrale, formata da una croce greca inscritta in un quadrato con tre absidi semicircolari.
In questi due edifici, nel preesistente si affaccia il nuovo mondo, si confrontano gli artisti invitati che con un colpo visivo danno una nuova chiave di lettura a tutti gli ambienti.
Ecco gli artisti che non sempre nelle loro opere presentano effetti spettacolari, ma certamente trasmettono la sintesi del loro libero pensiero in chiave luminosa
Nella Sezione Light Art, a cura di Vittorio Erlindo, presenti le opere degli artisti: Peter Assmann, Nicola Boccini, Davide Coltro, Guglielmo Paolo Conti, Giuliana Cuneaz, Davide Dall’Osso, Mario De Leo, Elia Festa, Giovanna Fra, Silvia Guberti, Margareta Hesse, Oky Izumi, Marco Lodola, Fardy Maes, Max Marra, Mary Mutt, Pietro Pirelli, Francesca Romano, Giuseppe Rosini, Donatella Schillirò.
Nella Sezione Black Light, a cura di Gisella Gellini e Gaetano Corica, vedremo le opere degli artisti: Mario Agrifoglio, Nino Alfieri, Carlo Bernardini, LeoNilde Carabba, Giulio De Mitri, Nicola Evangelist, Maria Cristiana Fioretti, Massimo Hachen, Federica Marangoni, Vincenzo Marsiglia, Yari Miele, Sebastiano Romano, Paolo Scirpa,Claudio Sek de Luca.
Un Virtual Tour realizzato dal Curatore insieme a suoi collaboratori e agli artisti presenta interviste e immagini delle opere che sono in mostra, per consentire a tutti gli appassionati d’arte la possibilità di vedere anche da remoto la bella Mostra.
IMMAGINI FORNITE DA UFFICIO STAMPA MANTOVA BIENNALE LIGHT ART
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