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POMODORO STRATO-SFERICO

15 Dicembre 2016 - Arte e cultura
POMODORO STRATO-SFERICO

Milano celebra Arnaldo Pomodoro con una grande mostra che ha il suo cuore in Sala delle Cariatidi.

 12_foto Francesco Radino

Dal 30 novembre al 5 febbraio 2017, Milano festeggia i 90 anni di Arnaldo Pomodoro con una grande antologia contemporaneamente allestita in più sedi e un percorso che abbraccia l’intera città.

Cuore dell’iniziativa è la mostra, curata da Ada Masoero, promossa dal Comune di Milano-Cultura, ideata e prodotta dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro e Palazzo Reale con la collaborazione di Mondo Mostre Skira, ospitata nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, uno dei luoghi simbolo della storia di Milano, che accoglie una trentina di sculture realizzate dal 1955 ad oggi e scelte dall’artista stesso, per rappresentare le tappe fondamentali della sua ricerca e del suo lavoro di oltre sessant’anni.

“La mostra complessiva di tutto il mio lavoro che oggi mi dedica la mia città – afferma Arnaldo Pomodoro – è per me motivo di grande gioia e profonda soddisfazione”.

17_foto Vico ChamlaL’articolazione dei progetti e la monumentalità delle opere di Arnaldo Pomodoro non sono protagoniste di un unico spazio e luogo, ma sono collocate, per questa esposizione, in altri importanti spazi milanesi, pubblici e privati. La Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale è il cuore di questa mostra ‘diffusa’, accogliendo nella sua suggestiva cornice una trentina di sculture emblematiche del percorso creativo e di ricerca che ha caratterizzato i lunghi anni di produzione dell’artista, ma l’esposizione esce dalle sedi tradizionali per testimoniare la fervida e duratura attività dell’artista e il suo rapporto forte e fecondo con la città di Milano.

Il percorso prende avvio dai bassorilievi degli anni Cinquanta in piombo, argento e cemento, nei quali emergono già le caratteristiche trame segniche di Pomodoro, dalla Colonna del viaggiatore e dalla Grande tavola della memoria, per arrivare alle forme geometriche di lucido bronzo squarciate e corrose, alle celebri Sfere, ai Cippi, fino all’imponente rilievo Le battaglie in fiberglass e polvere di grafite, che parla della materia come magma, fonte di vita ma anche di conflitto, continuo ribollire di tensioni.

In piazzetta Reale è esposto, per la prima volta nella sua totalità, il complesso scultoreo The Pietrarubbia Group. Un’opera ambientale composta da sei elementi realizzati in un processo aggregativo in progress iniziato nel 1975 e completato nel 2015 che, rendendo un omaggio ideale all’antico borgo di Pietrarubbia nel Montefeltro, ha dato forma all’emozione e al legame del Maestro con le proprie origini che sono qui luogo fisico e insieme immaginario.

Il Museo Poldi Pezzoli dà conto, nella Sala del Collezionista, della passione per il teatro di Arnaldo Pomodoro attraverso i sedici “teatrini”, modellini e studi progettuali, che raccontano il suo lavoro per il palcoscenico svolto tra il 1982 e il 2009 nei diversi campi drammaturgici, dalla tragedia all’opera lirica, dal teatro contemporaneo alla musica.
Si va da Semiramide di Gioacchino Rossini rappresentata al Teatro dell’Opera di Roma nel 1982 e da Nella solitudine dei campi di cotone di Bernard Marie Koltès a Roma nel 1992 e al Piccolo Teatro di Milano nel 1999, a Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi a Lipsia nel 2005 e a Teneke di Fabio Vacchi al Teatro alla Scala di Milano nel 2007 con la regia di Ermanno Olmi.

Si potrà inoltre riscoprire la Sala delle Armi, da lui progettata nel 2000, che per questa occasione è stata oggetto di un restauro conservativo e di una nuova illuminazione.29_lter-Carrera-Futuro-Luce

In effetti la Sala era rimasta l’unica ad essere illuminata con lampade alogene, mentre in tutto il Museo si sta ultimando, in questi giorni, il completo rifacimento dell’illuminazione in virtù del progetto affidato allo studio Ferrara Palladino Lightscape che ha ripensato a tutta l’illuminazione con tecnologia a LED.

214 (foto Aurelio Barbareschi)

La soluzione oggi visibile, ampiamente concordata fra lo studio di Progettazione, il Maestro e il Museo non modifica l’idea originale, ma ne aggiorna l’estetica. Maggiore è l’enfasi assegnata al gruppo di armature che si staglia sul fondo della sala e alla lunga teca centrale.  Per focalizzare quest’area sono stati aggiunti alcuni punti luce e alcuna modifica ulteriore è stata apportata nella posizione delle sorgenti, mentre maggiore rilievo è stato assegnato al contrasto fra oggetto e sfondo.Tutti gli apparecchi di illuminazione a LED sono stati forniti da Futuro Luce.

Alla Triennale di Milano e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di via Vigevano a Milano sono presentati quattro progetti “visionari” che, nel loro insieme, mostrano il dialogo tra l’opera scultorea, l’architettura e lo spazio circostante

Il progetto espositivo è completato da un itinerario artistico che collega più punti della città. Da Piazza Meda con il Grande disco, scelto quest’anno dai milanesi come una delle icone simbolo della città, a Largo Greppi con Torre a spirale collocata di fronte al Piccolo Teatro, fino a un luogo tra i più segreti e affascinanti di Milano, Ingresso nel labirinto – un ambiente di circa 170 mq – costruito nei sotterranei dell’edificio ex Riva Calzoni di via Solari 35, già sede espositiva della Fondazione.

Per i dettagli della grande mostra consulta:  

Facebook: Fondazione Arnaldo Pomodoro

Twitter: @Fond_Pomodoro

Instagram: @fondazione_arnaldo_pomodoro

Youtube: Fondazione Arnaldo Pomodoro

18_foto Sedy Vaclav

 

 

 

 

 

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