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post-it n. 2 “L’ARTE RIVELA IL POTERE DELLA LUCE”

1 Aprile 2022 - Post-It, Arte e cultura
post-it n. 2 “L’ARTE RIVELA IL POTERE DELLA LUCE”

All’inizio della modernità, la luce artificiale era considerata un simbolo della vita moderna. Oggi la vita senza luce artificiale non è più concepibile anche se associata all’inquinamento luminoso e allo spreco di energia, nonostante i progressi tecnici e gli innegabili vantaggi.

Lori Hersberger, Sunset 164, 2006, neon systems, black float glass, 164 x 300 x 1.8 cm (neon), 164 x 300 x ca. 400 cm (installation dimensions), © Lori Hersberger Studio, courtesy Lori Hersberger Studio, Zurich, photo: Hans-Georg Gaul, Berlin

Le opere presenti nella grande  dal titolo MACHT! LICHT! nel Kunstmuseum Wolfsburg (Germania) trasmettono posizioni artistiche che si concentrano su affermazioni politiche, ecologiche, sociali e tracciano un commento critico sull’uso della luce.

Warren Neidich, Pizzagate Neon, 2017, installation of neon systems, 400 x 500 x 280 cm, private collection, © Warren Neidich, courtesy Priska Pasquer, Cologne, photo: Karolina Sobel

 

La mostra MACHT! LICHT !  si concentra su quelle posizioni artistiche in cui la luce o le opere di light art, nel senso più ampio, sono associate a dichiarazioni politiche, sociali, ecologiche o economiche. L’esposizione, basata su opere selezionate dalla collezione del Kunstmuseum Wolfsburg, presenta un affascinante spettro di opere d’arte della luce, i cui livelli di riflessione concettuali si concentrano sulle seguenti aree (socio-)politiche: utopia/ distopia; ecologia/biologia; economia; violenza/potere; controllo/sorveglianza; pubblicità/manipolazione; illuminazione/offuscamento; confine/esclusione; spazio pubblico ed altro ancora.

Mario Merz, Objet cache-toi, 1968, iron rods, wire mesh, linen sacks filled with wood shavings, neon systems, variable transformer, 110 x Ø 210 cm, Kunstmuseum Wolfsburg, © Mario Merz / VG Bild-Kunst, Bonn 2021, photo: Helge Mundt

 

INFORMAZIONI SUL PROGETTO:

nome mostra: MACHT! LICHT!

luogo: museo d’arte di Wolfsburg ( Germania)

durata: 12 marzo – 10 luglio 2022

curatori: andreas beitin e holger broeker
junior curatori: elena engelbrechter e regine epp

artisti partecipanti: Siegrun Appelt, Awst & Walther, Maja Bajević, Matthias Berthold, Joseph Beuys, Christian Boltanski, Monica Bonvicini, Madeleine Boschan, Daniel Canogar, Claire Fontaine, Jürgen & Nora Claus, Bill Culbert, Sven Drühl, Sam Durant, Olafur Eliasson, Patrick Fenech, Sylvie Fleury, Petrit Halilaj, Georg Herold, Lori Hersberger, Damien Hirst, Michael Hirschbichler, Stephan Huber, Alfredo Jaar, Christian Jankowski, Anne Marie Jugnet & Alain Clairet, Šejla Kamerić, Brigitte Kowanz, Mischa Kuball, Dominik Lejman, Los Carpinteros, !Mediengruppe Bitnik,  Mario Merz, Tatsuo Miyajima, molitor & kuzmin, Robert Montgomery, Heike Mutter und Ulrich Genth, Warren Neidich, Jens Pecho, Nana Petzet, Daniel Pflumm, Bettina Pousttchi, Tobias Rehberger, Ariel Reichman, Bernardí Roig, Gregor Schneider, Silke Silkeborg, Paul Thek, Tim Noble & Sue Webster, Timm Ulrichs, Mariana Vassileva, Peter Weibel, Cerith Wyn Evans, Naneci Yurdagül.

CATALOGO

Il catalogo bilingue (tedesco/inglese) che accompagna la mostra è pubblicato da Verlag der Buchhandlung Walther und Franz König (design Jan Kiesswetter, Berlino) con contributi di Andreas Beitin, Holger Broeker, Jo Joelson, Annette Krop-Benesch, Christoph Markschies , Julia Otto e Michael Schwarz e assistenza curatoriale di Elena Engelrechter e Regine Epp.

IMMAGINI

Tutte le foto sono ricavate dal sito del  Kunstmuseum Wolfsburg, dedicato alla mostra.

IL MUSEO

Lo studio di architettura Schweger & Partner di Amburgo ha progettato la costruzione del Kunstmuseum Wolfsburg nel 1994. Foto museo di Zopey Braun, Stoccarda.

Wolfsburg è una città di 124 371 abitanti della Bassa Sassonia, in Germania, nota per essere la sede dell’industria automobilistica Volkswagen.

 

 

 

 

 

 

 

 

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