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REAL LIGHT DI DAN FLAVIN

12 Maggio 2016 - Lighting Project
REAL LIGHT DI DAN FLAVIN

Il viaggio da New York per raggiungere Beacon dura circa un’ora. Il treno scivola lento lungo il fiume Hudson e poi a un certo punto si ferma in questo paese piuttosto insignificante. 10 minuti a piedi e si arriva in quello che probabilmente è il luogo migliore per l’arte.

Superbi Richter, magnifici Serra, imprevedibili Sol LeWitt, metafisici Ryman, solo per dirne alcuni, accolgono la passeggiata stupefatta del visitatore.

LIGHT SIGN DON FLAVIN

Quest’anno il piacere è aumentato dalla presenza di due installazioni temporanee. Un’indescrivibile Walter De Maria, indescrivibile tanto è perfetta e purtroppo neanche fotografabile, e una stupefacente installazione di Dan Flavin, presente anche in collezione permanente.

Il sotterraneo dell’edificio della Dia Foundation diventa una cripta illuminata di verde. I piloni che lo sorreggono si fanno colonne.  E ovunque si riverbera una luce che d’istinto si ama subito ma poi diventa anomala e stordisce. Il solito miracolo dell’arte che Dan Flavin ci riserva sempre, in ogni sua installazione come quelle della collezione Panza a Varese e non solo.

Il coinvolgimento della luce ci porta lungo un percorso ricco di stimoli che va oltre lo spazio dell’installazione. Un nuovo linguaggio si accende e troviamo altre storie da leggere e da raccontare senza sapere quale sia, alla fine , il significato vero che Dan Flavin ci voleva trasmettere.

Purtroppo questo grande protagonista della luce per l’arte, anche se ci ha lasciati nel 1996, ancora oggi, nelle numerose installazioni postume, sa trasmetterci  impulsi creativi che i LED non ci fanno dimenticare.

 

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