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RITI E METAFORE DEL KABUKI* ALLA RINASCENTE

16 Dicembre 2016 - Arte e cultura
RITI E METAFORE DEL KABUKI* ALLA RINASCENTE

Per tutte le festività, le vetrine de la Rinascente di Milano si animano con le visioni scenografiche di Alvis Hermanis che si è ispirato all’antico teatro giapponese, al minimalismo delle sue stilizzazioni in un dialogo creativo tra realtà e astrazione.

La Rinascente continua le sue collaborazioni con le più prestigiose istituzioni nazionali e internazionali di arte, moda, design, musica e teatro. E per Natale ha scelto di dedicare le sue vetrine a Madama Butterfly, il capolavoro di Puccini che ha inaugurato la Stagione d’Opera 2016/2017 del Teatro alla Scala.

125935619-22675679-6e87-472f-98ea-9da2ebe9ec4ePer l’occasione le “shop windows” dello store di Milano diventano un’opera d’arte plasmate dal regista dell’opera in persona. Ebbene sì, Alvis Hermanis ha curato personalmente l’allestimento delle otto vetrine ispirate alle scene che il pubblico ha potuto ammirare all’alzarsi del sipario di Sant’Ambrogio.

Incontrando Hermanis, al momento della rivelazione delle vetrine, gli abbiamo chiesto com’è stato passare dalle scenografie del palcoscenico a quelle realizzate per la Rinascente. “Sono cresciuto a Riga, nella Lettonia al tempo occupata dai comunisti, e uno dei ricordi più forti che ho della mia infanzia sono le vetrine di un department store per bambini in cui campeggiavano dei bellissimi pupazzi animati. Per me era un miracolo che non dimenticherò mai. E lì ho capito che le vetrine di un department store possono essere magiche, possono essere organizzate come arte e raccontare un’altra realtà”.

Entrando nel dettaglio di queste bellissime vetrine, come mai le geishe, che vediamo di spalle, indossano delle audio-cuffie?

“Le geishe sono di spalle non solo perché la parte più bella dei loro kimono per me è l’obi che si annoda sulla schiena, ma anche perché il collo di una geisha rappresenta il massimo della sensualità, è l’unico punto del corpo in cui si vede il vero colore della sua pelle. Ma sono di spalle anche perché stanno guardando una tv che trasmette uno spettacolo musicale – come se guardassero le precedenti versioni di Madama Butterfly – e le cuffie rappresentano la musica”.

Di certo sono dei set magnifici che colpiscono immediatamente l’occhio…

“Volevo che queste vetrine – che sono molto legate alla rappresentazione che è andata in scena – fossero piene di dettagli perché desidero che siano interessanti sia guardate da lontano che viste da vicino”. E, dopo averle viste in piazza Duomo, non possiamo che dare ragione ad Alvis Hermanis.

Questo esclusivo progetto rappresenta secondo Alberto Baldan, Amministratore Delegato de la Rinascente, un tributo a un Teatro che ha reso grande il nome di Milano nel mondo, ma non solo. Vuole anche essere un contributo per promuovere uno dei simboli della città. L’Oriente di Madama Butterfly ha preso così forma nelle nostre vetrine, che orgogliosamente ospitano scenografie, costumi, allestimenti di quest’opera. E così la Rinascente ribadisce anche per questo Natale la sua voglia di collaborazione e intreccio con altri territori, che abbiano in comune la ricerca artistica, la perizia artigiana, l’eccellenza e la tradizione”.

prova“È un modo per rendere il Teatro alla Scala sempre più aperto alla città”, ha commentato Alexander Pereira, Sovraintendente e Direttore Artisitico del Teatro alla Scala. “Grazie alla decisione della Rinascente di rendere omaggio a Puccini e all’inaugurazione scaligera con l’allestimento delle vetrine natalizie disegnate dal regista Alvis Hermanis e realizzate dai tecnici della Scala, per un mese Madama Butterfly uscirà dalla Scala per affacciarsi su Piazza del Duomo. La collaborazione tra il Teatro alla Scala e la Rinascente unisce due simboli di Milano nel segno dell’eccellenza, che contribuisce a diffondere il Sant’Ambrogio scaligero nella città”.

Le vetrine sono state inaugurate il sei dicembre, e resteranno “on view” per l’intero periodo natalizio.

*il teatro KABUKI è nato in Giappone all’inizio del XVII secolo. La parola KABUKI è formata da tre ideogrammi: KA, canto; BU, danza; KI abilità.

 

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