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RITI E MITI ARCHITETTONICI

30 Marzo 2020 - Lighting Project
RITI E MITI ARCHITETTONICI

Da antica dimora di nobile famiglia padovana, il Palazzo Zabarella è oggi l’importante sede di numerosi eventi culturali e mostre d’arte di alta qualità e di respiro internazionale, in pieno centro storico a Padova.

 

di Aldo Marcucci, lighting designer

L’ attività di oggi del Palazzo prende avvio dagli anni Ottanta quando viene acquisito dall’imprenditore padovano Federico Bano con l’ obiettivo di creare un centro culturale di grande respiro. Una meticolosa e complessa opera di recupero e restauro durata quasi dieci anni e curata dall’Architetto Gaetano Croce, porta l’intero complesso ad un nuovo splendore, rispettandone le caratteristiche artistiche e architettoniche.

La Fondazione Bano ONLUS che  gestisce  quest’opera risulta essere una fondazione no-profit dedicata all’arte e alla cultura, grazie alla quale questo edificio storico nel cuore di Padova si è trasformato a tutti gli effetti in un importante centro culturale polivalente, in sede espositiva di mostre d’arte moderna nonché in laboratorio di studi e ricerche.

Famoso per le sue mostre-evento che ogni anno movimentano Padova e raccolgono molto successo sia locale che estero, si è fatto sempre promotore di percorsi di riscoperta, valorizzazione e profonda ricerca sui movimenti artistici italiani e non. Una realtà privata che è divenuta quindi un fondamentale punto di riferimento culturale così

come possono esserlo i Musei nazionali e internazionali o le Soprintendenze.

Da qui la necessità nel 2018 di aggiornare e ottimizzare tutto l’impianto di illuminazione degli ambienti espositivi del Palazzo, sia per illuminazione generale che d’accento. Fedele al suo caratteristico modus operandi, la Fondazione Bano, con la supervisione dell’Architetto Enrico Bano e la Ditta Barzon & Dainese Impianti, si è rivolta a tutte le migliori aziende presenti sul mercato in materia di illuminazione dell’arte e della cultura, per poi scegliere definitivamente Zumtobelgroup per la sua esperienza indiscussa a livello internazionale nel campo “Art&Culture” e per la sua ampia proposta di corpi illuminanti performanti dedicati.

In particolare per l’illuminazione museale del Palazzo Zabarella è stata scelta la famiglia di prodotto Supersystem II, un sistema multifunzionale modulare di altissima qualità e professionalità. Una soluzione ritenuta ideale per valorizzare e preservare le collezioni artistiche di valenza internazionale che caratterizzano gli eventi della Fondazione, ma anche per rispettare un percorso espositivo che, dal piano terreno fino al piano superiore, segue l’andamento di tutto il palazzo storico con un susseguirsi  di sale espositive sempre diverse l’una dall’altra.

La famiglia di prodotto Supersystem II ha saputo adeguarsi con facilità alle esigenze architettoniche delle sale, alle esigenze espositive delle opere d’arte così come alle esigenze di tipo installativo, come la necessità di operare esclusivamente sugli impianti elettrici esistenti.

Lavorando all’intero di un palazzo di pregio storico infatti non vi era alcuna possibilità di aggiungere punti luce tantomeno di modificarli creando nuove tracce, ma grazie alla scelta del binario a bassa tensione Supersystem II questo non si è rivelato essere un problema.

Installato sulle catene strutturali delle sale voltate, sospeso in quelle con le travature lignee a vista, e installato a parete sopra i cornicioni nelle sale principali, il sistema Supersystem II si è integrato con delicatezza e rispetto in ogni tipologia di sala espositiva.

Oltre cento faretti SS2, scelti nella variante “maxi” per l’importante pacchetto luminoso fino a 1200 lumen nonostante rispecchino le dimensioni molto contenute caratteristiche di tutto il sistema, sono riusciti a regalare un’illuminazione d’accento d’alto livello puntuale, anche nelle zone più articolate degli allestimenti.

Calde distribuzioni di luce uniforme e concentrata, dall’altissima resa cromatica e dai bordi morbidi senza nessuna dispersione del cono luminoso, riescono a valorizzare ogni singola opera d’arte o didascalia a parete presente, grazie alla disponibilità di un ampio ventaglio di accessori, lenti e pellicole dalle distribuzioni fotometriche che variano da superspot a wideflood: in particolare sono stati previsti i faretti con fascio più concentrato nella grande sala principale semicircolare dove, volendo rimanere del tutto celati al di sopra dei cornicioni modanati della sala e dovendo coprire grandi distante, è stato necessario realizzare una serie di puntamenti più focalizzati e meticolosi per riuscire a valorizzare in maniera adeguata tutte le opere esposte, garantendo sempre come in ogni sala un generale comfort visivo.

Ciascun faretto è stato provvisto inoltre di un potenziometro girevole a bordo in modo da declinare al massimo il proprio fascio luminoso sull’opera cui è dedicato, non solo nella sua forma quindi ma anche nella sua intensità luminosa per adattarsi alle esigenze di valorizzazione nonché di preservazione di ogni singola opera. In campo artistico ogni illuminamento deve di fatti esprimere il giusto equilibrio fra le esigenze dell’apprezzamento visivo e quelle della buona conservazione dell’opera, a maggior ragione nel caso di opere sensibili agli effetti nocivi prodotti dalla luce, come nel caso dei pigmenti di colore delle tele ad olio, molto frequenti nelle esposizioni della Fondazione. Insieme all’utilizzo delle ultime tecnologie in materia di illuminazione LED, anche la quantità di illuminamento svolge quindi un ruolo fondamentale per la protezione e il godimento nel tempo delle opere d’arte in genere.

Il sistema di illuminazione di Zumtobelgroup è riuscito a soddisfare a pieno tutte le esigenze che un centro culturale di tale pregio e qualità può avere, senza contare la sua perfetta riadattabilità ad ogni mostra temporanea che si succederà ogni anno nonché il notevole abbassamento dei consumi energetici e manutentivi ottenuto per tutto l’impianto del museo.

Un eccellente progetto di illuminazione inaugurato subito dalla Fondazione Bano con la sua mostra-evento “Gauguin e gli Impressionisti. Capolavori dalla Collezione Ordrupgaard”, che tra i capolavori, tra gli altri, di Cézanne, Degas, Gauguin e Matisse, ha suscitato immediatamente grande successo e apprezzamento sia da parte della proprietà che da tutti i fruitori affezionati del Palazzo Zabarella.

 

Info ProgettoCommittente: Fondazione Bano
Architetto: Enrico Bano
Installatore: Barzon & Dainese impianti
Fotografo: Michele Girardi
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