Menu

THE TWIST : SCULTURA, PONTE E SPAZIO ESPOSITIVO

25 Gennaio 2020 - Lighting Project, Architettura
THE TWIST : SCULTURA, PONTE E SPAZIO ESPOSITIVO

Nel parco delle sculture a Kistefos, in Norvegia, con il suo guscio esterno in lamiera d’alluminio anodizzata, la struttura diventa scultura. «The Twist» contiene al suo interno degli spazi espositivi, in cui si avvicendano opere d’arte sempre diverse, illuminate in modo moderno e flessibile

 

di Alfred Rjordan, lighting designer

Nato da un’idea degli architetti dello studio BIG, l’edificio si slancia con un movimento plastico e ricurvo per congiungere gli argini del fiume Randselva, nel parco delle sculture a Kistefos, in Norvegia. Con il suo guscio esterno in lamiera d’alluminio anodizzata, la struttura stessa diventa scultura. «The Twist» contiene al suo interno degli spazi espositivi, in cui si avvicendano opere d’arte sempre diverse, illuminate in modo moderno e flessibile dai faretti e wallwasher con lenti Parscan di ERCO.

A circa un’ora di macchina da Oslo, su un appezzamento idilliaco, con colline alberate e una storica fabbrica di cellulosa sul fiume Randselva, l’uomo d’affari e il collezionista d’arte Christen Sveaas ha inaugurato nel 1999 il parco delle sculture Kistefos.

Oggi il parco delle sculture è considerato il più importante esempio del suo genere in tutta la Scandinavia e comprende 46 opere d’arte di artisti/-e norvegesi e internazionali, tra cui Tony Cragg, Olafur Eliasson e Anish Kapoor.

La nuova struttura inaugurata nel settembre del 2019, «The Twist», è stata ideata dagli architetti dello studio BIG Bjarke Ingels Group e arricchisce l’area di uno spazio espositivo dall’architettura fuori dal comune. Questo parallelepipedo ritorto al centro di 90° e largo 60 metri si allunga dalla sponda più bassa a sud fino alla sponda più alta a nord. Oltre a fungere da ponte, la struttura è una galleria d’arte con 3 spazi espositivi da 1.000 metri quadrati complessivi: un ambiente è dotato di una facciata in vetro integrale con una visuale panoramica profonda verso il paesaggio, un altro ambiente è alto nove metri e privo di luce diurna, mentre l’ambiente «Twist» collega i due spazi e dà il nome alla struttura. Nella parte ritorta tutto viene messo sottosopra: le pareti rispetto al pavimento o al soffitto e viceversa; l’ampia vetrata della North Gallery viene riportata e diventa un sottile lucernario a terminale conico.

 

STRUMENTI DI ILLUMINAZIONE PER L’ARCHITETTURA E L’ARTE

Gli architetti sono partiti dal presupposto di dare agli ambienti, all’interno di una struttura così complessa, un aspetto quanto più omogeneo possibile, tagliando qualsiasi dettaglio superfluo che potesse distrarre l’attenzione dalle opere d’arte. Le pareti, i soffitti e i pavimenti sono, quindi, stati verniciati di bianco. Tutta la tecnologia si «nasconde» agli occhi degli spettatori dietro il rivestimento delle pareti e dei soffitti in listelli di legno bianchi, che richiamano anche un genere di costruzione molto tipico della Norvegia.

Il sistema di illuminazione è composto da faretti e wallwasher con lenti Parscan bianchi montati su binari elettrificati bianchi, che, a loro volta, sono incassati in fessure all’interno del rivestimento, ottenute con una fresatura di precisione, tanto da diventare parte integrante degli interni. I faretti Parscan possono essere dotati di ottiche diverse e possono, pertanto, essere adattati con flessibilità alle opere d’arte che si avvicendano nelle diverse esposizioni. I wallwasher con lenti Parscan sono, invece, stati montati su binari particolarmente corti: «questa soluzione ci consente di assicurarci, che non si spostino mai in una posizione sbagliata» afferma la lighting designer Thea Collett dello studio norvegese Light Bureau.

Nella loro interazione con l’illuminazione generale funzionale integrata nel soffitto del museo, gli strumenti di illuminazione a LED ERCO selezionati illuminano gli ambienti e gli oggetti in essi contenuti in modo praticamente uniforme, nonostante sui pezzi d’esposizione stessi venga diretta relativamente poca luce.

La decisione di optare per faretti e wallwasher con lenti Parscan per il nuovo museo non è stata presa soltanto per le soluzioni illuminotecniche precisi e flessibili, bensì anche per la loro capacità di mettere l’architettura e l’arte al centro dell’attenzione. L’elevata schermatura offerta dagli apparecchi scelti garantisce ai visitatori un elevato comfort visivo. Gli apparecchi sono, inoltre, disponibili con pacchetti di lumen elevati (2779lm), come si può osservare nell’illuminazione verticale della galleria sud e i suoi ben nove metri di altezza.

Non per ultimo, i prodotti ERCO hanno conquistato il cuore degli lighting designer e degli architetti di «The Twist» dal punto di vista estetico: il loro design minimalista e la forma di base cilindrica e sobria consentono ai diversi tipi di apparecchio della gamma Parscan di presentarsi in maniera unitaria e discreta all’interno di spazi espositivi spettacolari.

 

Dati sul progetto
Committente
:  Kistefos MuseumArchitettura:  BIG Bjarke Ingels Group, Copenaghen / Danimarca (Partner in Charge: Bjarke Ingels, David Zahle; Project Leader: Eva Seo-Andersen; Project Architect: Mikkel Marcker Stubgaard)

Progettazione illuminotecnica: Light Bureau, part of AFRY, Oslo / Norvegia (precedentemente ÅF Lighting)

Architettura di interni: Guy Robertsen

Progettazione dell’impianto: Rambøl1/ Strøm-Hansen

Fotografia: Tomasz Majewski, Oslo / Norvegia

Prodotti: Parscan

 

 

CHIUDI
CHIUDI