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TORINO: NUOVA LUCE ALLA CUPOLA DELLA SACRA SINDONE

10 Dicembre 2018 - Lighting Project
TORINO: NUOVA LUCE ALLA CUPOLA DELLA SACRA SINDONE

Il 27 settembre 2018 è stata riaperta al pubblico, dopo il tragico incendio del 1997, la Cappella della Sindone presso i Musei Reali di Torino:  ora è possibile ammirare nuovamente l’opera architettonica del celebre architetto Guarino Guarini.

 

La cupola della Cappella è stata completata nel 1682, una spettacolare architettura con sei livelli di archi sovrapposti, ruotati gli uni rispetto agli altri, che si riducono man mano che salgono a convergere nella stella/sole in pietra, al cui centro spicca la colomba dello Spirito Santo.

Il grande cantiere architettonico e strutturale è giunto al termine dopo un intervento che ha riguardato l’intero edificio, con la sostituzione di oltre 1400 elementi di marmo provenienti dalle medesime cave dell’epoca, il consolidamento e l’integrazione materica di 4000 componenti, l’inserimento di nuove catene in acciaio inox a supporto di quelle storiche, il consolidamento delle murature, il rifacimento delle coperture e dei serramenti e, in ultimo, l’inserimento degli impianti di illuminazione, di sicurezza e speciali.

I protagonisti indiscussi di questo scenario sono L’ARCHITETTURA E LE LUCI, sui quali è stato creato un progetto formidabile per ridare vita a questo pezzo di storia.

La luce, diviene dunque un elemento di rinascita che incarna appieno il linguaggio architettonico del Guarini, reso al meglio da una storia ventennale fatta di studi, progetti e lavori di persone che a vario titolo hanno contribuito alla rinascita dalle ceneri di un monumento unico.

Il progetto di illuminazione interna ed esterna della cappella è stato pensato, realizzato e sponsorizzato unitamente da IREN ENERGIA*  e PERFORMANCE iN LIGHTING* con la consulenza di GMS Studio Associato* di Milano. Un lavoro particolarmente complesso  che  si è posto l’obiettivo di creare un’illuminazione artificiale diffusa che rappresentasse al meglio l’idea progettuale originaria. Il progetto prevede che le fonti di luce artificiale rimangano completamente nascoste alla vista del visitatore, rendendo la luce e l’architettura le uniche protagoniste

L’architetto Marco Montani, partner dello studio GMS di Milano, interviene: “Collocare gli apparecchi in modo non visibile allo spettatore è stato il criterio ispiratore per ottenere una soluzione illuminotecnica che enfatizzasse le linee di costruzione definite originariamente per la Cappella, direzionando il flusso in modo degradante verso l’alto. Grande attenzione è stata posta al fatto che si tratti di una cupola singola che si staglia in un cielo aperto, senza costruzioni nell’intorno; il tutto per impedire una eccessiva dispersione nell’area circostante.”

 IL PROGETTO ILLUMINOTECNICO
Ogni postazione è connotata dalla presenza di apparecchi con caratteristiche fotometriche peculiari alla specifica funzione. In generale, salendo dal basso verso l’alto, i valori di illuminamento delle superfici aumentano, evidenziando la percezione del percorso ascensionale dalle tenebre alla luce.

Di seguito si descrivono in dettaglio le specifiche funzioni previste per singola zona:

1. L’illuminazione dagli “occhi” è funzionale per mettere in evidenza l’intradosso degli occhi e il bacino tronco. L’illuminazione artificiale “diffusa” proveniente dall’esterno vuole porsi in continuità con il linguaggio architettonico della cappella del Guarini.

2. Sul piano di calpestio del loggiato, in corrispondenza dei finestroni del tamburo, sono installate due tipologie differenti di apparecchi di illuminazione, in base alle specifiche funzioni a cui sono destinati. La luce che proviene da questi apparecchi (completamente nascosti alla vista) si irradia sull’imbotte degli archi del loggiato e sulle superfici del tamburo cercando di proporre una continuità di linguaggio rispetto ai concetti espressi dai volumi architettonici.

3. Al di sopra delle cornici alla base delle arcate del loggiato sono stati inseriti gli apparecchi lineari che hanno la specifica funzione di illuminare a proiezione l’interno della cupola con l’intento di proporre la lettura dei giochi di volumi pensati dal Guarini.

4. Sull’estradosso della stella sono installati gli apparecchi destinati a illuminare la parte sommitale interna della lanterna. In quest’area si hanno i valori di illuminamento più elevati, rendendola, di fatto, l’area più illuminata della cupola.

Parallelamente si è previsto l’uso di sorgenti luminose a LED con temperature di colore calde, con TTC pari a 3000 K che differisce volutamente dalle sorgenti LED a 4000 K utilizzate per tutti gli altri apparecchi.

5. Alla base della cupola, sopra il manto di copertura, sono stati installati gli apparecchi dedicati all’illuminazione della stessa e della base della lanterna. Per ogni “spicchio” della cupola vi sono due apparecchi di cui uno caratterizzato da luce a LED bianca calda 3000 K e l’altro a luce a LED colorata RGBW (Red Green Blue White).

6. Completano la proposta gli apparecchi posti a quota +50m circa. Tali apparecchi sono funzionali alla riduzione delle ombre riportate sulla base della punta della lanterna evidenziando la struttura e gli elementi decorativi.

Tutti gli apparecchi di illuminazione sono equipaggiati con driver digitali con protocollo DALI (nel caso degli apparecchi a luce bianca) o DMX (nel caso degli apparecchi cambiacolore).

DATI RIASSUNTIVI DELL’IMPIANTO

IL CONTRIBUTO DI PERFORMANCE iN LIGHTING AL PROGETTO
PERFORMANCE iN LIGHTING ha dedicato molta cura alla progettazione di un sistema di controllo digitale dell’illuminazione altamente tecnologico, al fine di ottenere il miglior equilibrio estetico e la possibilità di creare diverse e suggestive scenografie luminose colorate in grado di valorizzare l’architettura anche in base agli eventi che in essa vi si svolgeranno.

In merito alla fornitura degli apparecchi:

1) esterno degli “occhi”, a quota +20m.

N° 6 proiettori WIN+1 ottica simmetrica a 74°, DALI, 4000K .

2) piano di calpestio del loggiato, a quota +28m, la profondità dell’imbotte delle arcate (STRIP SQUARE) e il risalto delle texture dell’interno cupola in marmo (FOCUS+3); N° 6 proiettori lineari STRIP SQUARE 1284 ottica ellittica 15X45°, DALI, 3000K; N° 6 proiettori FOCUS+3 ottica simmetrica a 55°, DALI, 4000K.

3) cornici di imposta delle arcate del loggiato, a quota +35m. N° 12 proiettori lineari STRIP SQUARE 1032 ottica diffondente di realizzazione customizzata, DALI, 4000K.

La necessità di ottenere un’illuminazione che non tradisse la naturale profondità dei dettagli tridimensionali della cupola ha reso indispensabile lo studio di un’ottica diffondente che non esaltasse in modo eccessivo la texture architettonica, creando ombre portate innaturali.

4) estradosso della “stella”, a quota +45m, l’apice dell’effetto ascensionale ricercato dal Guarini. N° 6 proiettori FOCUS+3 ottica simmetrica a 55°, DALI, 3000K.

 APPARECCHI ESTERNI Per quanto riguarda gli esterni, sono state individuate le seguenti postazioni:

5) manto di copertura alla base della cupola, a quota +40m circa, segno di riconoscimento di tutti i giorni e per le celebrazioni. N° 12 proiettori FOCUS+3 ottica simmetrica a 34°, DALI, 3000K; N° 12 proiettori RGBW ottica simmetrica a 11°, DMX.

6) base della punta della lanterna, a quota +50m circa, il landmark. N° 6 proiettori lineari STRIP SQUARE 528 ottica ellittica 15X45°, DALI, 3000K.


 PER UN APPROFONDIMENTO CONSULTARE

 IMMAGINI FORNITE DALL’UFFICIO STAMPA ASHTART CONSULTANCY -verona

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