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UN DIAMANTE O UNO SCAFO?

14 Giugno 2017 - Architettura

Per la nuova capitaneria del porto di Anversa, lo studio Zaha Hadid Architects ha ampliato un’ex stazione dei pompieri, posta sotto tutela, sovrapponendole una costruzione spettacolare di forma sfaccettata. L’illuminazione integrata nei soffitti all’interno rispecchia con creatività e precisione lo stile architettonico che rinuncia agli angoli retti. Il cuore illuminotecnico di questa soluzione speciale sono i light engines LED e driver LED di Tridonic.

Il nuovo palazzo che amplia la capitaneria del porto di Anversa, chiamato Havenhuis, richiama la forma di un diamante o anche quella di uno scafo. La facciata si compone di elementi in parte lisci e in parte ondulati che rispecchiano il cielo e l’acqua con un effetto altamente suggestivo. E carico di suggestione è anche il connubio tra vecchio e nuovo: la futuristica costruzione sembra galleggiare sopra lo storico edificio una volta occupato dai vigili del fuoco. Il rigore geometrico di quest’ultimo contrasta con il dinamismo del volume di vetro sovrastante. Eppure l’uno e l’altro riescono a dialogare.

Il cortile interno del vecchio palazzo è stato chiuso con un tetto di vetro ed ora funge da lobby per tutta la capitaneria di porto. Dove una volta erano parcheggiati gli automezzi dei pompieri, oggi si trova una biblioteca. Le parti comunicative della struttura, vale a dire ristorante, sale di riunione e auditorium, formano l’anello di congiunzione tra i piani alti dell’edificio vecchio e quelli bassi della costruzione nuova. I sovrastanti cinque piani dell’ampliamento sono occupati da uffici molto diversificati dove lavorano circa 500 dipendenti.

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Dinamismo delle linee anche all’interno

Lo stile architettonico interno vive di dettagli inusuali come colonne e pareti oblique, scale e modanature ritorte, uffici e corridoi di forme amorfe. Molti degli arredi seguono linee dinamiche e persino le scrivanie sono in parte trapezoidali.

La luce risponde a questo stile in modo decisamente elegante. Le linee luminose inserite nei soffitti esaltano le geometrie oppure disegnano modelli grafici in dialogo con quelli della struttura architettonica. Per ottenere tutto questo, ossia per fare in modo che la luce sviluppasse un’analogia con l’architettura ben riconoscibile, era indispensabile studiare una soluzione speciale. Il compito è stato affidato al produttore illuminotecnico belga Multiline, che ha opportunamente modificato un suo apparecchio di serie rivolgendosi a Tridonic per implementare la tecnologia LED.

“I moduli LED di Tridonic ci hanno già dato ottimi risultati con i nostri prodotti di serie”, commenta Stijn Pittomvils che ha seguito il progetto a nome di Multiline. “Quindi per noi era fuori dubbio che li avremmo adottati per gli apparecchi speciali dell’Havenhuis.”

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Linee luminose su misura

Quando il produttore illuminotecnico è stato chiamato ad occuparsi del progetto, le strutture dei soffitti erano già definitive ed imponevano profili luminosi da 90 mm di larghezza. “Per questo abbiamo preso un nostro prodotto di serie modificandone le misure”, spiega Stijn Pittomvils. Tuttavia non bastava soltanto cambiare la larghezza. Occorreva anche che i profili, i rifrattori e i carter fossero fabbricati in tutta una serie di lunghezze precise a seconda delle geometrie degli ambienti. Complessivamente, nell’Havenhuis sono state installate linee luminose con componenti LED Tridonic per un totale di un chilometro di lunghezza, cosa che ha richiesto una mole enorme di lavoro di precisione. Ne è valsa però la pena, e nel risultato finale l’illuminazione si fonde davvero con l’architettura.

Illuminotecnica LED mirata

Dal momento che le geometrie e le misure dei corpi illuminanti erano parecchie, è tornato utile poter disporre di un’illuminotecnica LED da integrare nei profili con flessibilità. Per la sua soluzione speciale, la Multiline ha scelto moduli Tridonic LLE-G3-24 con relativi driver LED. I light engines lineari LLE sono disponibili in lunghezze di 140, 280 e 560 mm. Di conseguenza si combinano facilmente con le diverse lunghezze dei profili.

Gestione della luce per ridurre il consumo energetico

I moduli LED di lunghezze differenti si sono rivelati vantaggiosi anche perché nei profili dovevano trovare posto altri elementi tecnici: fra di essi i rilevatori di fumo e persino gli sprinkler.

Non mancano segnalatori di presenza e fotosensori, fondamentali per regolare la luce secondo le necessità. Entrambi i tipi di sensori comunicano via DALI con i driver LED coordinati ai light engines che ha fornito Tridonic. I modelli installati nell’Havenhuis di Anversa sono LCAI 35W e LCAI 65W. La gestione della luce DALI, basata su presenze e luce diurna, costituisce parte integrante della concezione di sostenibilità ed efficienza di tutto l’edificio. Non a caso il progetto ha ottenuto la certificazione ambientale BREEAM con il giudizio “eccellente”.


DATI DEL PROGETTO

Progetto: Havenhuis Anversa, Belgio

Committente: Autorità portuale di Anversa

Architettura: Zaha Hadid Architects (ZHA), Londra/GBK

Progetto illuminotecnico: Ingenium n.v., Bruges, Belgio

Sviluppo apparecchi General Office Lighting, piani 6, 7, 8 e 9: Multiline Licht NV, Lummen, Belgio

Installazioni elettrotecniche: ITB nv, Kruibeke, Belgio

LED Light Engines, driver LED DALI per gli apparecchi speciali Multiline: Tridonic, Dornbirn

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