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UN VIAGGIO SORPRENDENTE TRA VERDE E OPERE D’ARTE LUMINOSE

18 Luglio 2016 - Arte e cultura
UN VIAGGIO SORPRENDENTE TRA VERDE E OPERE D’ARTE LUMINOSE

I luoghi da scoprire in Italia non finiscono mai. Basta staccarsi da Milano e trovare un territorio verde, silenzioso con segnali importanti di una nuova seduzione per la mente e per la gola. Affacciato a pochi metri dal Po,  il vecchio Castello de’ Beccaria, oggi pressocchè rimesso in sesto, apre le porte ad una nuova vita  attraverso itinerari per esplorare il mondo delle idee, dall’ arte al ballo, dalla musica  al cibo, dalla moda alla poesia.

DSC_0397Il Castello si presenta quale nuova location in Arena Po, a pochissima distanza da Belgioioso e pertanto a pochi chilometri da Milano. Alto, robusto, con la immancabile torre di avvistamento, su due piani con volte alte e altissime, anzi tre se mettiamo in conto anche il terrazzo panoramico da cui si apre una vista a 360 gradi sull’Oltrepò da Stradella fin quasi a Piacenza,  poi c’è un cortile interno e tutta l’imponente costruzione  è in mattoni rossi, ecco il Castello.

E’ in questo Castello che l’artista Diego Boiocchi ha recentemente chiuso una sua mostra personale. Nel salone del primo piano ha esposto opere diciamo figurative con  fervore d’ analisi della mente per dare uno sguardo a ciò che ci è vicino e in lontananza.Ma è su tutto il piano terreno d’ingresso che l’artista presenta opere inedite ancora sperimentali che hanno illuminato ed elettrizzato il pubblico.

ALIENAZIONE LUMINOSA

DSC_0412La luce non è soggetto o argomento di facile gestione. Non lo è mai stata.

Diego Boiocchi attraverso le strutture – cornici di legno, appoggiate e distanziate dalle rosse pareti in mattoni a vista, ha aperto un nuovo dialogo con il  pubblico per celebrare, all’insegna della tecnologia, il passato che la memoria non abbandona e la  tensione  e tentazione di  futuro che dal buio ci  porta alla luce.

Per la creazione di ogni opera luminosa l’artista non ha utilizzato sofisticati o complessi meccanismi. E non ha fatto uso dei LED, come ci si sarebbe aspettato. Ha scelto la comune lampada da officina con gabbietta metallica, con il suo funzionale lunghissimo filo rosso e alla lampada alogena ha preferito quella  a basso consumo energetico.

cgtTutti i pannelli – opere, così retroilluminati in modo, per così dire, improprio, hanno fatto riemergere ripetutamente una suggestione notevole con il  risultato, nello stesso tempo, di apprezzare il piacere dell’utilizzo  di un vecchio strumento di lavoro.
Evidenziare in questo modo i suoi segni spalmati anche da  vibrazioni sonore, ha permesso all’artista  di mettere in mostra la sua propensione per un linguaggio tecnologico, una specie di  risalita controcorrente che  salva e dà prestigio all’abilità manuale che per uno artista si definisce LINGUAGGIO.

Vibrazioni luminose  avvolte da vibrazioni sonore, ovvero una musica  elaborata da ronzii e fruscii ambientali rubati al verde circostante, smussano creativamente tutti gli spigoli selvaggi lasciando tracce di pensieri, segni, parole. Perché questi quadri pannelli non mettono in mostra solo disegni o graffi non figurativi, ma frasi, note, motti necessari per dare energia, per scuotersi, per rivedere ciò che si muove intorno a noi, per poter mollare la cima  con un vento creativo in poppa.

Con un uso inedito della luce l’artista ci segnala una nuova rotta, una sfida per aprire una relazione  ambiziosa  con l’arte. Una mossa che  gli permette di affacciarsi  sulla scena aperta di Milano, Basilea, Berlino, lanciare un segnale   a gallerie, collezionisti, curatori di musei che dall’Oltrepò arriva una nuova musica informale che mescola le carte con un’esplosione imprevedibile.

DSC_0417La luce è stata sempre segno di evento, oggi arriva il cambiamento. La luce aiuta Diego Boiocchi a creare una danza con lo spazio e con il tempo, una danza che presto si rifletterà moltiplicandosi negli specchi, in un concerto magico di sensazioni per la mente.

L’artista sta creando intorno a se un parco magmatico di contenuti che interessano  la composizione sonora, la sceneggiatura, la composizione visiva quale  la creazione di video e siti, i significati della matematica e della psicologia della percezione, senza lasciarsi  sfuggire le occasioni di arte applicata che gli offrono la sua terra con la realizzazione di gioielli, loghi di note cantine, insomma un ordito sul quale si intesse  una serie di variazioni  figurative e no.

Diego Boiocchi con le sue espressioni tecnico- creative  sta definendo il suo paradigma, uno scenario fantascientifico, fantasy, storico, anche fantapolitico, insomma un mix di segni diversi sviluppati per la creazione di  arte & game in infinite variazioni.

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