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VERSO LA LUCE: LUNGO IL CAMMINO DI SANTIAGO

3 Luglio 2023 - Altro
VERSO LA LUCE: LUNGO IL CAMMINO DI SANTIAGO

Il mio cammino è iniziato a Porto, in Portogallo, dove ho deciso di intraprendere la Via della Costa che mi avrebbe portato fino alla città galiziana di Santiago de Compostela. Per percorrere 270 chilometri avevo disposizione avevo solo nove giorni: la sfida era cominciata

di Andrea Benedet

L’esordio è stato, letteralmente, una doccia fredda: un clima piovoso e ventoso, la temperatura autunnale nonostante fosse luglio hanno la camminata faticosa e umida. Nonostante il mio abbigliamento colpevolmente inadeguato ho continuato a camminare, spinto dalla curiosità di scoprire cosa mi avrebbe riservato la strada.

Man mano che avanzavo, ho scoperto che il Cammino di Santiago non è solo una passeggiata fisica, ma anche un’esperienza spirituale e personale. Ogni sentiero svelava paesaggi mozzafiato, scorci pittoreschi, incontri sorprendenti. Sulla via si conoscono di continuo pellegrini di tutto il mondo, animati dalle motivazioni più disparate: chi lo fa per sport, chi per il gusto dell’avventura, chi alla ricerca di sacralità chi, semplicemente, perché un giorno ha sentito il bisogno di staccarsi dalla scrivania e provare qualcosa di nuovo. In una sorta di lingua franca che mescola inglese, spagnolo e un portoghese maccheronico si ascoltano racconti, si scambiano opinioni, si scherza insieme, si indugia in confidenze che magari non avremmo concesso agli amici più intimi. E poi, dopo un pezzo di strada insieme, ci si saluta. Senza mai tornare davvero estranei, perché fra i camminatori aleggia un senso di comunità che non esiste altrove. Molte persone che ho incontrato hanno descritto il cammino come una “bolla” – una sorta di Città del Sole ambulante in cui vigono regole a parte.

Tra le tante esperienze, una in particolare mi ha fatto riflettere. Mentre percorrevo un sentiero di campagna, ho incontrato una ragazza che stava lavorando la terra. Abbiamo iniziato a parlare e mi ha detto che, terminata l’università, aveva deciso di dedicare la sua vita ai campi, per ritrovarsi vicino alla terra che la aveva visto nascere. Possedeva pochissime cose e viveva di quanto le offrivano i suoi campi. Il suo sorriso disteso, mi hanno portato a interrogarmi sul dove si nasconda quella felicità che inseguiamo con la carriera, il denaro o l’accumulo di beni.

Il Cammino è anche questo. Addestrarsi all’essenziale – tutto quello che ti serve per vivere è nel tuo zaino -, superare una sfida quotidiana contro la fatica nutrendo, passo dopo passo, un senso di gratitudine che ti fa capire che stai andando nella direzione giusta.

Come si dice, il viaggio stesso è la meta. Vero, ma quando arrivi a Santiago, i piedi distrutti e un senso di sacralità che pervade anche gli scettici, la meta diventa essa stessa un viaggio nel viaggio. E’ come se una luce ti investisse all’improvviso, ma scopri che non è solo un’illuminazione esterna, ma anche una forza interiore che ci spinge a scavalcare limiti facendo leva su risorse prima sopite dalla routine.

Se l’idea di intraprendere il Cammino di Santiago vi ha anche solo sfiorato, vuol dire che è il momento di partire. Non saranno solo i vostri piedi a camminare, ma anche il vostro spirito.

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